regolamento UE sulle batterie

Nuovo regolamento UE sulle batterie: più sostenibili, più ecologiche

Nel corso del nuovo anno entrerà probabilmente in vigore il Regolamento UE che riguarda le batterie e gli accumulatori. Le nuove norme riguardano le aziende ma anche i consumatori, che sono chiamati a fare la loro parte quando si tratta di smaltire correttamente pile e batterie. Che si tratti della singola batteria AA o dei grossi accumulatori che si utilizzano sui veicoli a motore, infatti, lo sforzo sarà quello di raggiungere, entro il 2023, almeno il 45% del conferimento con la raccolta differenziata.

regolamento UE sulle batterie
regolamento UE sulle batterie
Rifiuti tecnologici COBAT

Rifiuti tecnologici, raccolta COBAT a 146 milioni di kg nel 2015

Rifiuti tecnologici COBAT
Il COBAT (Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo) è uno degli assi portati della raccolta differenziata in Italia. Il consorzio si occupa nello specifico della raccolta dei così detti rifiuti tecnologici, ampia categoria in cui rientrano pile usate, accumulatori e batterie, pneumatici dimessi, rifiuti RAEE e moduli fotovoltaici esauriti. L’attività del consorzio relativa al 2015 è stata presentata ieri a Roma durante una tavola rotonda in cui si sono discussi risultati e prospettive dell’attività del COBAT e si è affrontato il tema del riutilizzo dei rifiuti in un modello di economia circolare.

Eolico: sarà possibile conservare anche l’energia del vento?

Qualche giorno fa vi avevamo parlato dell’incredibile novità nel campo dell’energia solare, la quale rendeva le centrali operanti anche di notte grazie a delle mega-batterie che si caricavano di giorno e rilasciavano energia quando il sole tramontava. Da qui l’idea: perché non fare lo stesso anche con il vento? L’energia eolica è una delle migliori fonti rinnovabili in quanto facile da sfruttare e presente in grandi quantità. Ma per usarla al massimo delle sue potenzialità, abbiamo bisogno di capire come conservare l’energia a basso costo, in modo da poterla sfruttare anche quando il vento non c’è.

Raccolta differenziata pile

Raccolta differenziata pile

La raccolta differenziata delle pile è fondamentale per proteggere l’ambiente in quanto queste contengono diverse sostanze chimiche tossiche che, se finiscono in discarica, potrebbero avere reazioni nocive per l’ambiente, inquinare le falde acquifere, e potrebbero persino scoppiare e provocare incendi. Basti pensare che un grammo di mercurio, come quello contenuto nelle comuni pile, è in grado di inquinare fino a mille litri di acqua. Per questo diventa importante separare le pile dai rifiuti comuni.

Per pile intendiamo ogni tipo di batteria, da quelle ricaricabili a quelle che non lo sono, come le stilo, le mini-stilo e gli altri formati, comprese anche le batterie dei cellulari. L’unica tipologia di batteria che non viene conferita nel bidoncino per le pile è quella dell’automobile, la quale può essere semplicemente lasciata presso l’elettrauto in seguito al cambio, oppure, se la cambiate da soli, potete portarla presso le isole ecologiche della vostra città. Per sapere dove sono, visitate il sito internet del vostro Comune o contattate telefonicamente la municipalizzata che si occupa di smaltimento rifiuti.

Pile a virus, energia contagiosa per le batterie del futuro

Virus, quasi sempre nemici dell’uomo, ma in alcuni casi amici sia del progresso tecnologico che dell’ambiente. In futuro potremo infatti utilizzare batterie a virus, pile costituite da minuscoli virus disseminati sul dispositivo da alimentare. Se ne è parlato nel corso del meeting dell’American Chemical Society, in corso in questi giorni a Boston, i cui risvolti Ecologiae sta osservando con vivo interesse. Vi abbiamo già parlato del pannello fotovoltaico che si pulisce da solo e delle case come centrali elettriche, completamente autosufficienti dal punto di vista energetico.

Oggi ci occupiamo di due ricerche, una del MIT (Massachusetts Institute of  Technology) e una dell’università del Maryland, entrambe incentrate su microorganismi incorporati in una pila.

Roll Charger, i caricabatterie a movimento

rollcharger

Uno dei principi dell’ecologia è sicuramente il riuso. Quando poi si tratta di batterie, con tutto quello che ne consegue per quanto riguarda lo smaltimento, vien da sè che è importantissimo riuscire a riutilizzarle. Finora si era sempre utilizzato il classico caricabatterie il quale, per ricaricare la nostra stilo, consuma energia elettrica proveniente da fonti non rinnovabili, e quindi inquinanti. I cinesi però stavolta hanno avuto una bella idea e l’hanno applicata all’ecologia.

Ispirato alle palle cinesi Baoding, un designer di Shanghai, Qian Jiang, ha creato un caricabatterie cinetico. Il concetto è basato sul fatto che per ricaricare le batterie basta fissare questa pallina sul palmo della mano e muoverla in continuazione. L’energia del movimento dà energia alla palla, la quale la trasmette alla pila.

Inventata nanotecnologia in grado di migliorare di 10 volte le prestazioni delle energie rinnovabili

I ricercatori dell Maryland NanoCenter dell’Università del Maryland hanno sviluppato nuovi sistemi per immagazzinare l’energia elettrica derivata da fonti alternative che, in alcuni casi, è 10 volte più efficiente di quella disponibile oggi in commercio.

Al fine di risparmiare denaro ed energia, molte persone acquistano le automobili elettriche, ibride o installano i pannelli solari sui tetti delle loro case. Ma tutti hanno un problema comune, la tecnologia per immagazzinare l’energia elettrica è insufficiente. I sistemi a batteria che si adattano alle auto non possiedono abbastanza energia per la guida a lunga percorrenza, e dopo qualche ora non hanno più una forte accelerazione. Le fonti rinnovabili come il vento ed il solare hanno un notevole aumento di potenza solo per breve tempo, ma i dispositivi per immagazzinare la loro energia sono troppo costosi ed inefficienti per fornire energia sufficiente.

Batterie solari, ora si possono costruire in casa

Una volta si diceva che per ricaricare delle semplici batterie come quelle utilizzate per i telecomandi, i-pod e quant’altro, bastava metterle nel congelatore per qualche ora. Poi sono state inventate quelle ricaricabili, che per poterle utilizzare però bisognava sprecare altra energia elettrica.

Oggi è possibile utilizzare delle batterie solari. Dove si trovano? Potenzialmente in tutte le case. L’invenzione arriva dalla Danimarca, e più precisamente dalla mente di Knut Karlsen, un blogger che ha inventato le SunCats, delle pile a carica solare. Come fare? Molto semplice. Servono una comunissima batteria ricaricabile, della colla ed una cella fotovoltaica flessibile (questa forse è un po’ più complicata da trovare). Una volta che abbiamo avvolto la nostra batteria con le celle solari attaccate con la colla, basta collegare la punta della stessa con un filo di rame (come in foto) ed il gioco è fatto.