I 10 animali marini più spettacolari del mondo (gallery)

Animali marini (2)

Oggi dedichiamo una gallery ai 10 animali marini più colorati, spettacolari, divertenti e buffi dei fondali marini di tutto il mondo: dal pesce azzurro del mar mediterraneo ai pesciolini colorati della barriera corallina, scopriamo un po’ di fotografie di animali marini, magari ne incontriamo qualcuno durante un bel bagno al mare!

squalo reef estinzione

Squalo del reef quasi scomparso dal Pacifico

squalo reef scomparso pacificoEsiste una specie di squalo chiamato “squalo del reef“, che può essere pinna bianca, grigia o nera, più altre sottospecie, ma che tra un po’ rischia di non essere in nessuno dei tre modi. Infatti, almeno nelle acque del Pacifico, è quasi scomparso del tutto. Per la precisione, secondo l’ultima rilevazione effettuata dalla Rosenstiel School of Marine & Atmospheric Science dell’Università di Miami, il 90% della popolazione che viveva nei pressi delle isole abitate ormai non esiste più.

Haiti dice addio alla barriera corallina

Gli effetti della pesca eccessiva fino ad oggi erano tutti basati su ipotesi e previsioni, ma mai avevamo avuto sotto mano, concretamente, il risultato di questa pratica distruttiva. Almeno fino ad oggi. Come riferisce il New York Times, l’85% della barriera corallina della costa di Haiti è “biologicamente morto”, cioè non è più recuperabile, e la causa di tutto ciò è lo sfruttamento estremo della pesca.

Sbiancamento dei coralli

Sbiancamento dei coralli

Lo sbiancamento, detto in inglese “bleached coral“, consta di un fenomeno di alterazione distruttiva delle barriere coralline e dei loro ecosistemi. Il fenomeno si manifesta con la perdita di colore dei coralli dovuto all’espulsione, da parte del polipo che costituisce l’ “ossatura” del corallo, dell’alga simbionte che gli conferisce la colorazione. Tale espulsione è dovuta ad alcuni fattori stress quali l’innalzamento della temperatura dell’acqua e l’inquinamento. Le più colpite e fragili sono le simbiosi tra i polipi del corallo e alcune alghe unicellulari fotosintetizzanti della famiglia delle Zooxanthellae.

Malgrado lo sbiancamento dei coralli sia un fenomeno naturale è stata evidenziata una correlazione statistica tra gli effetti del riscaldamento globale ed una maggiore incidenza dello sbiancamento stesso.

Giornata mondiale degli oceani, meraviglie del pianeta blu in pericolo (fotogallery)

barriera corallinaOggi 8 giugno, in occasione della Giornata mondiale degli oceani, si accendono i riflettori sul pianeta blu: abissi in pericolo, meraviglie dei fondali dimenticate e scarsamente protette, fauna e flora marina a rischio che vanno ad allungare la lista rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.

La Giornata Mondiale degli Oceani è nata a Rio de Janeiro nel 1992 nel corso della Conferenza Internazionale su Ambiente e Sviluppo. Oggi il segretario delle Nazioni Unite, Bang Ki-Moon ha ricordato che

lo sfruttamento eccessivo delle risorse di vita marine, il cambiamento climatico e l’inquinamento derivante da attività e materiali pericolosi, minacciano fortemente l’ambiente marino.

E che

numerose azioni sono già state compiute nel quadro della Convenzione delle Nazioni Unite del 1982 sul Diritto del Mare – la nostra “costituzione per gli oceani”. Più di 15 anni dopo la sua entrata in vigore, la Convenzione continua ad essere la nostra guida in materia. Ma se vogliamo salvaguardare la capacità degli oceani di soddisfare molte e variegate necessità, dobbiamo agire di più.

Barriere coralline: entro il 2100 cominceranno a sparire

barriera corallina

Le barriere coralline del mondo cominceranno a disintegrarsi prima della fine del secolo, in quanto i livelli crescenti di anidride carbonica nell’atmosfera fanno diventare gli oceani più acidi, avvertono gli scienziati. Più di 9.000 barriere coralline di tutto il mondo si prevede potranno disintegrarsi quando i livelli di biossido di carbonio nell’atmosfera raggiungeranno le 560 parti per milione.

La quantità di anidride carbonica nell’atmosfera di oggi è di circa 388ppm, ma si prevede possa raggiungere 560ppm entro la fine di questo secolo. Le barriere coralline sono alcuni tra i più ricchi centri di biodiversità degli ecosistemi marini nel mondo. Sono una casa per più di 4000 specie di pesci e facilitano la riproduzione, rifugio e aree di alimentazione per animali marini, come granchi, stelle marine e tartarughe.

Questi ecosistemi che ospitano la più alta diversità della vita marina negli oceani possono essere notevolmente ridotti nel giro di meno di 100 anni

ha detto il dottor Jacob Silverman della Carnegie Institution di Stanford University, California. Le barriere coralline crescono nei loro scheletri strutturali mediante il deposito di aragonite, una forma di carbonato di calcio, proveniente da ioni calcio nell’acqua di mare. Considerato che gli oceani assorbono l’anidride carbonica atmosferica, il processo fa diventare acido il carbonato di calcio che si scioglie.

Gli impianti offshore possono favorire la rinascita della barriera corallina

impianto eolico offshore

La barriera corallina sta sparendo? Nessun problema: la soluzione la trova ancora una volta il mondo dell’ecologia. Gli impianti per l’energia eolica offshore e quelli per creare energia dalle onde possono aumentare l’abbondanza locale di pesci, granchi, e della barriera corallina, la quale a sua volta favorisce il proliferare di mitili e balani. Ma c’è di più: è possibile aumentare o diminuire l’abbondanza delle varie specie alterando la loro progettazione strutturale.

Questo è stato dimostrato da Dan Wilhelmsson del Dipartimento di Zoologia, Università di Stoccolma, in una tesi di recente pubblicazione.

Le superfici dure sono spesso difficili da gestire nel mare, e le strutture possono funzionare come barriere artificiali. Le rocce sono spesso disposte intorno alle strutture per prevenire la loro erosione, e questo rafforza la funzione di barriera.

Una maggiore espansione dei parchi eolici offshore è in corso lungo le coste europee, e l’interesse sta crescendo in paesi come gli Stati Uniti, Cina, Giappone e India. Inoltre, anche le tecnologie che riguardano l’energia delle onde si stanno sviluppando molto rapidamente. Molte migliaia di impianti eolici di grandi dimensioni oggi coprono diversi chilometri quadrati di oceani e mari. Se la vita marina si ribelli a questo non è chiaro, ma diversi progetti di ricerca stanno indagando sull’impatto del rumore, le ombre, i campi elettromagnetici, e i cambiamenti nell’idrologia.

Barriere coralline, le più colpite dal riscaldamento globale

coralli-riscaldamento-globaleAlcune specie, sia tra quelle animali che tra quelle vegetali, si abituano più rapidamente ai repentini cambiamenti climatici cui è sottoposto il nostro pianeta a causa del riscaldamento globale. Altre scompaiono. O sono in grave pericolo. Tra queste la barriera corallina risulta essere tra le più sensibili e tra le più colpite dai mutamenti climatici.

L’acidificazione degli oceani ne mette infatti a rischio la composizione strutturale, la violenza sempre maggiore di uragani e tempeste ne impedisce il recupero e contrasta la capacità dei coralli di ritrovare un equilibrio e di porre rimedio ai danni subiti, ricostituendosi.

L’impatto dell’uomo sugli oceani

impatto-delluomo-sugli-oceaniLe attività umane danneggiano gli oceani in diversi modi, incidendo profondamente sugli equilibri degli ecosistemi, della flora e della fauna marina.
Secondo lo studio del professor Mike Kingsford dell’ARC Centre of Excellence for Coral Reef Studies che lavora alla James Cook University e del suo collega, Dr Andrew Brierley della St Andrews University, in Scozia:

Le emissioni di carbonio di cui è responsabile l’uomo stanno alterando i processi biologici marini sia quelli su piccola scala sia i meccanismi più vasti e complessi, con il risultato di minacciare la sicurezza alimentare e provocare profondi mutamenti e danni irreversibili.

L’acidificazione degli oceani potrebbe avere gravi effetti sugli ecosistemi marini

Le preoccupazioni per l’aumentata acidificazione degli oceani si sono spesso focalizzate sui potenziali effetti del fenomeno sulla barriera corallina, ma una più ampia interruzione dei processi biologici nei mari e negli oceani può avere ripercussioni ancora più profonde sugli ecosistemi marini. E’ quanto afferma Donald Potts, professore di ecologia e biologia evolutiva presso l’Università di California Santa Cruz, nonchè profondo conoscitore della barriera corallina e della biodiversità marina.

Potts ha discusso sul tema “Geobiological Responses to Ocean Acidification” nel corso del Fall Meeting of the American Geophysical Union (AGU) svoltosi a San Francisco il 17 dicembre scorso.
L’acidificazione degli oceani è uno degli effetti collaterali della crescente concentrazione di biossido di carbonio nell’atmosfera terrestre a causa della combustione di combustibili fossili.