Anche l’Italia prende una nuova posizione forte contro il traffico d’avorio. Aderendo alla campagna internazionale Ivory Crush a Roma è in programma per domani la prima distruzione pubblica di centinaia di chilogrammi di avorio confiscato dalle autorità italiane.
bando vendita avorio
Elefanti e avorio, un binomio a rischio estinzione
L’allarme per la biodiversità e per gli elefanti, massacrati per l’avorio venduto nel mercato nero e diretto in Cina, è lanciato dalla scrittrice Kuki Gallmann, nata in Italia ma naturalizzata in Kenia.
L’autrice di Sognavo l’Africa, il famoso best seller da cui è stato tratto il film con Kim Basinger, denuncia la mattanza degli elefanti e chiede al mondo una risposta
Creando e mantenendo vivo il mercato dell’avorio si è colpevoli allo stesso modo del bracconiere che spara e uccide un animale in Africa. Se volete comprare l’avorio ricordate che avete la stessa reponsabilità di un bracconiere che uccide questi animali. Siete responsabili della morte di un animale africano che un giorno non esisterà più, perché gli elefanti diventeranno come i mammuth.
eBay bandisce la vendita di avorio, basterà a salvare gli elefanti?
Finalmente una buona notizia per gli elefanti: qualcosa si muove infatti a loro favore niente poco di meno che dal popolare ed internazionale sito di vendite on-line eBay. Già lo scorso anno il popolare megastore telematico aveva annunciato di voler fare qualcosa per salvare gli esemplari della specie, limitando la vendita di prodotti d’avorio provenienti in gran parte dal mercato illegale. Ora però il bando per l’avorio e i suoi derivati è entrato effettivamente in vigore, con l’arrivo del nuovo anno, e chissà che non serva a far tirare un sospiro di sollievo anche ai poveri animali, braccati dai cacciatori di frodo.
Se soltanto le cose fossero così semplici! In realtà dalla Cina continuano a provenire all’Africa sempre più richieste di avorio, in particolare destinate alle preziose bacchette che i cinesi utilizzano per mangiare, e le regole contro la violazione delle riserve vengono ripetutamente infrante. La fame, che incombe in molti villaggi africani, certo non contribuisce a sviluppare una coscienza ecologica nelle popolazioni indigene, che per sostentare la numerosa prole, sono disposte ad uccidere e vendere i poveri elefanti. E la proliferazione nel commercio illegale di specie protette è stata facilitata proprio mediante l’utilizzo di Internet come canale di vendita e scambio.