Orti biologici a scuola, coltivare rende i bambini più intelligenti

Stanno avendo molto successo, in numerosi Paesi d’Europa e negli USA gli orti biologici didattici. Pensate che solo nel Regno Unito la Royal Horticultural Society ha avviato un progetto denominato Campaign for School Gardening che coinvolge 12.000 scuole, 4.500 già attive negli ultimi tre anni. Uno strumento per coltivare il rispetto dell’ambiente ed insegnare ai bambini i rudimenti del giardinaggio, nozioni sulla biologia vegetale e l’amore per i frutti della terra, nonché per un’alimentazione sana, composta principalmente da frutta, verdura e ortaggi.

Ebbene, pare che al di là del fine didattico e degli intenti educativi, il beneficio di coltivare un orto a scuola insieme agli alunni renda gli scolari più intelligenti. A dirlo è un recente rapporto diffuso dalla sopra citata Royal Horticultural Society che ha scoperto i molteplici benefici che derivano ai più piccoli dal contatto con la terra e dalla coltivazione dei prodotti agricoli.

Salvare il mondo si può, basta fare meno figli

impatto ambiente fare figliLe persone che sono seriamente intenzionate a voler ridurre l’ “impronta ecologica” sulla Terra hanno una scelta a loro disposizione che a lungo termine potrà produrre grandi benefici: avere meno figli. O anche solo un figlio in meno.
A suggerirlo è un recente studio condotto da un gruppo di statistici della Oregon State University. Gli studiosi hanno calcolato che negli Stati Uniti la quantità di emissioni di carbonio e l’impatto dei gas a effetto serra di un bambino è quasi venti volte più incisivo di alcune delle altre pratiche più dannose per l’ambiente effettuate dagli adulti.

Avere meno figli secondo i ricercatori potrebbe avere un impatto maggiormente positivo anche degli atteggiamenti più eco-friendly. Persino di guidare auto ecologiche, praticare il riciclaggio, utilizzare lampadine ad efficienza energetica per tutto il corso della propria vita. Ma come mai avere tanti figli fa così male al nostro pianeta?

L’aria si fa irrespirabile, i più a rischio sono i bambini piccoli

problemi-respiratori-cambiamento-climatico-bambiniIn un futuro ormai prossimo i cambiamenti climatici potrebbero causare gravi problemi respiratori nei bambini piccoli, che risultano già  tra i soggetti più esposti e maggiormente sofferenti a causa dell’aria pressocché irrespirabile di molte città.
Un recente studio, realizzato dai ricercatori della Mount Sinai School of Medicine, è giunto ad infauste previsioni che vedono nei prossimi dieci anni un aumento allarmante dei bambini ricoverati in ospedale per colpa di problemi alle vie respiratorie. Aumento dovuto, secondo gli studiosi, proprio al previsto cambiamento climatico.

In particolare, la causa dei disturbi alle vie aeree sarebbe provocato da un aumento nei livelli di ozono dell’atmosfera, generato dal riscaldamento globale. Più le temperature si innalzano, maggiori quantitativi di ozono vengono liberati nell’atmosfera. Un componente altamente nocivo, che ha effetti negativi sulla salute del sistema respiratorio, e che andrebbe a colpire, secondo le stime, in particolar modo i bambini in tenera età, al di sotto dei due anni.

100 strade per Giocare, la nuova iniziativa di Legambiente

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Riprendiamoci le strade. E’ questa l’idea di Legambiente che ha indetto per il prossimo 6 aprile la giornata del “100 strade per Giocare”, una delle tante iniziative verdi della nostra bella Italia.
Arrivata alla XIV^ edizione, l’iniziativa si propone di salutare la primavera nel modo più ecologico possibile, e cioè lasciando le auto a casa.

Centinaia di volontari chiuderanno le strade del centro delle città italiane per restituirle ai leggittimi proprietari: i cittadini. L’iniziativa non è nata esclusivamente per una questione di riduzione dell’inquinamento, ma anche per far capire l’importanza della vita di strada alle nuove generazioni, sempre più ghettizzate in edifici chiusi, e per far riscoprire agli adulti, che una volta le occupavano, la gioia di vivere all’aperto.