L’elefante è ormai da molti anni uno dei simboli del rapporto spesso infelice tra l’uomo e l’ambiente. Questa famiglia di grandi mammiferi diffusa con differenti specie in Africa ed in Asia ha spesso subito una riduzione del proprio habitat naturale che ne ha pregiudicato la possibilità di sopravvivenza. A questo già preoccupante fenomeno si è poi storicamente sommato il bracconaggio ed il commercio dell’avorio con effetti disastrosi sulla conservazione della specie. Proprio i grandi elefanti africani sono oggetto dello studio Great Elephant Census di cui da alcune ore sono stati resi pubblici i risultati finali. Come il nome lascia intuire, il progetto si propone come un grande censimento della popolazione di elefanti nella savana africana per poterne meglio comprendere le dinamiche ed individuare le criticità.
avorio
Giornata mondiale dell’ambiente 2016, proteggere la fauna selvatica
Torna anche quest’anno la Giornata mondiale dell’ambiente in programma come da tradizione per il prossimo 5 giugno 2016. La ricorrenza ha come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei governi al tema della protezione dell’ambiente e delle risorse naturale della Terra. L’edizione dello scorso anno ha visto l’Italia come paese ospitante nell’ambito delle iniziative per Milano Expo 2015. Per l’edizione 2016 è stato invece scelto Angola come stato ospite in abbinamento al tema forte della protezione della fauna selvatica da ogni tipo di sfruttamento.
Traffico di avorio, l’Italia dice no con la prima distruzione pubblica
Anche l’Italia prende una nuova posizione forte contro il traffico d’avorio. Aderendo alla campagna internazionale Ivory Crush a Roma è in programma per domani la prima distruzione pubblica di centinaia di chilogrammi di avorio confiscato dalle autorità italiane.
Avorio, i governi dicono no alle sanzioni contro il commercio illegale
Il commercio illegale d’avorio avrebbe potuto conoscere un duro colpo in occasione dell’attuale Conferenza Internazionale sul commercio di specie minacciate di estinzione (Cites), ma tutto resterà invariato poiché i governi hanno votato contro le sanzioni commerciali nei confronti dei paesi coinvolti, vanificando le grandi attese degli ambientalisti.
Stop al commercio d’avorio, storico annuncio della Thailandia
Stop al commercio d’avorio, la Thailandia lancia uno storico annuncio che avrà notevoli ripercussioni a livello globale in termini di salvaguardia delle specie a rischio. L’annuncio è stato lanciato in apertura della CITES, la Convenzione sul commercio internazionale di specie minacciate di estinzione, che proseguirà fino al 14 marzo.
Elefanti, ora rischiano l’estinzione
Se il commercio di avorio non si fermerà immediatamente, gli elefanti rischiano l’estinzione. A lanciare l’allarme è uno degli etologi più famosi a livello mondiale, probabilmente la più famosa, Jane Goodall. Secondo la scienziata infatti il fenomeno che ha visto decimare questi pachidermi negli ultimi anni, cacciati illegalmente per le loro preziose corna, potrebbe presto portarli alla definitiva estinzione.
Elefanti uccisi dai bracconieri: 4000 in un anno
Quattromila elefanti uccisi nell’ultimo anno. Questi i numeri dei più grandi animali terrestri al mondo che sono finiti nella rete dei bracconieri. Uno scempio che va avanti da troppo tempo e che nemmeno le più importanti associazioni ed organizzazioni internazionali riesce a fermare. L’ultima scoperta in ordine di tempo arriva da Hong Kong dove gli agenti della dogana hanno scoperto e sequestrato il più grande carico di avorio della storia: 1.200 zanne di elefante. Ciò significa che 600 elefanti sono morti per il dileggio di collezionisti senza scrupoli.
L’Enpa contro il Papa: “rinuncia alla pelliccia”
L’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) questa volta ha alzato il tiro e nel mirino è finito niente di meno che il Papa. Secondo la denuncia dell’associazione animalista, il Santo Padre darebbe il “cattivo esempio” perché indossa pellicce di ermellino e utilizza l’avorio per calici e ostensori. Tutti materiali che si possono ottenere in una sola maniera: uccidendo gli animali.
Avorio in fiamme, il Gabon lancia un messaggio ai bracconieri
Quasi 5 tonnellatte di avorio date alle fiamme dallo stato del Gabon per mandare un messaggio forte a tutti i bracconieri che razziano il paese. La montagna di avorio bruciato aveva un peso di 4825 kg ed era composta da 1293 pezzi di avorio grezzo e 17730 pezzi di avorio lavorato, per un totale di 850 elefanti uccisi.
Elefanti e avorio, un binomio a rischio estinzione
L’allarme per la biodiversità e per gli elefanti, massacrati per l’avorio venduto nel mercato nero e diretto in Cina, è lanciato dalla scrittrice Kuki Gallmann, nata in Italia ma naturalizzata in Kenia.
L’autrice di Sognavo l’Africa, il famoso best seller da cui è stato tratto il film con Kim Basinger, denuncia la mattanza degli elefanti e chiede al mondo una risposta
Creando e mantenendo vivo il mercato dell’avorio si è colpevoli allo stesso modo del bracconiere che spara e uccide un animale in Africa. Se volete comprare l’avorio ricordate che avete la stessa reponsabilità di un bracconiere che uccide questi animali. Siete responsabili della morte di un animale africano che un giorno non esisterà più, perché gli elefanti diventeranno come i mammuth.
eBay bandisce la vendita di avorio, basterà a salvare gli elefanti?
Finalmente una buona notizia per gli elefanti: qualcosa si muove infatti a loro favore niente poco di meno che dal popolare ed internazionale sito di vendite on-line eBay. Già lo scorso anno il popolare megastore telematico aveva annunciato di voler fare qualcosa per salvare gli esemplari della specie, limitando la vendita di prodotti d’avorio provenienti in gran parte dal mercato illegale. Ora però il bando per l’avorio e i suoi derivati è entrato effettivamente in vigore, con l’arrivo del nuovo anno, e chissà che non serva a far tirare un sospiro di sollievo anche ai poveri animali, braccati dai cacciatori di frodo.
Se soltanto le cose fossero così semplici! In realtà dalla Cina continuano a provenire all’Africa sempre più richieste di avorio, in particolare destinate alle preziose bacchette che i cinesi utilizzano per mangiare, e le regole contro la violazione delle riserve vengono ripetutamente infrante. La fame, che incombe in molti villaggi africani, certo non contribuisce a sviluppare una coscienza ecologica nelle popolazioni indigene, che per sostentare la numerosa prole, sono disposte ad uccidere e vendere i poveri elefanti. E la proliferazione nel commercio illegale di specie protette è stata facilitata proprio mediante l’utilizzo di Internet come canale di vendita e scambio.
Rischio estinzione per gli elefanti, la Cina pretende oltre 100 tonnellate di avorio
