Il Canada sperimenta i biocarburanti di nuova generazione

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Finalmente i nuovi biocarburanti escono dal laboratorio e arrivano sulla strada. A sperimentarli nella vita quotidiana sarà la città di Ottawa, Canada, già alla fine di questo mese, dopo una breve sperimentazione durante l’ultima 24 ore di Le Mans del 13 giugno scorso.

Per “nuovi biocarburanti” si intende quella generazione di combustibili che provengono da vegetali non commestibili, e che dunque non vanno ad intaccare le colture di cibo che danneggiano le popolazioni povere. Inoltre fanno un duplice servizio, visto che coprono anche il bisogno di smaltire i rifiuti perché i materiali che lo comporranno saranno materiali di scarto.

Auto elettriche, ecco i modelli per il futuro

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Al momento, le vere auto elettriche sono rare. In effetti, la versione più comune è quella utilizzata sui campi da golf, permessa anche in città, che raggiunge al massimo 50 km/h. Ma ora a Detroit intendono fare sul serio e costruire macchine elettriche nel vero senso della parola, cioè che siano uguali alle macchine attuali, solo che al posto del serbatoio di benzina avranno una batteria elettrica.

Non aspettatevi che il primo prodotto sia molto diverso da quelli disponibili oggi sul mercato. Anche se i motori elettrici occupano meno spazio rispetto a quelli convenzionali a combustione interna, i designer Ford e GM hanno ammesso che non è necessario ridisegnare radicalmente gli esterni dell’auto. L’obiettivo è di rendere gli interni più spaziosi e le automobili più piccole e più aerodinamiche.

Nel corso del tempo, tuttavia, le automobili elettriche sono tenute ad evolversi inevitabilmente come forma e funzione. La Toyota Prius, una ibrida elettricità-gas, ha già dimostrato che alcuni cambiamenti sono possibili per migliorare l’efficienza.

Una scomoda verità…al contrario, parte seconda

Oggi tenteremo di concludere la confutazione dell’articolo dell’Indipendent dei giorni scorsi, il quale tenta di smontare la maggior parte delle tesi ambientaliste perché ritenute delle false verità dal giornale britannico. Ieri la prima parte (per chi se la fosse persa, basta cliccare qui), oggi invece completiamo il quadro, partendo però dal dar ragione, su un aspetto, al giornalista dell’Indipendent, il quale oggi ci trova d’accordo su molti punti.

Una delle sue tesi infatti è che le auto ibride non facciano risparmiare così tanto in termini di impatto ambientale. Secondo quanto riportato nell’articolo, la prima auto di questa generazione, e sicuramente la più famosa, la Toyota Prius, non farebbe risparmiare del carburante, ma anzi, in termini di emissioni, consumerebbe anche di più di un modello diesel di 10 anni prima. In un esperimento si è misurato quanto carburante viene utilizzato per alimentare entrambi i motori della Prius (anche quello elettrico ha i suoi consumi), confrontandolo su un lungo viaggio con il consumo di una Bmw. Si è notato quindi che l’auto ibrida consumava leggermente di più in termini di carburante, e faceva risparmiare il guidatore soltanto quando pagava la tassa del casello autostradale o quando girava nel centro cittadino. Se i dati sono corretti, potrebbe anche andar bene questa obiezione. Ma stiamo sempre parlando di un auto del 1997, la prima del suo genere. Sono sicuro che se il giornalista provasse una delle auto più moderne, le rilevazioni sarebbero ben diverse.

La Volvo tra biocarburanti e motori elettrici

L’auto ecologica continua ad essere al centro dell’attenzione dei grandi dell’automobile che lavorano da anni allo sviluppo di auto elettriche o ibride ad emissioni zero. Tutte le case automobilistiche hanno lanciato programmi ecologici per la realizzazione di auto a bassissime emissioni nocive. In quest’ottica la Volvo ha avviato un programma che prevede nell’immediato l’utilizzo dei biocarburanti e in un futuro più lontano lo sviluppo del “plug in“, l’auto elettrica senza l’impiego del motore a combustione. La Volvo, dunque, sceglie di puntare inizialmente sui biocarburanti ed in particolare sul bioetanolo. Già oggi sono disponibili alcuni modelli, come la V70 e la S80, che montano motori Flexifuel turbo-compresso da 2,5 litri e con 5 cilindri il cui consumo di carburante si attesta attorno ai 9,2 l/100 km con cambio manuale e ai 10,2 l/100 km in caso di cambio automatico.

New York al lavoro per diventare una metropoli ecologica: taxi “verdi” e 1 milione di alberi da piantare

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New York sostituirà gli “yellow cab”, i famosi taxi gialli, con mezzi ad alta efficienza per abbattere l’inquinamento della città. L’iniziativa si inserisce nel progetto di legge, approvato dal Senato Usa, per ridurre l’inquinamento e in particolare quello derivante dal consumo dei carburanti. Entro il 2012 tutti i taxi della Grande Mela diventeranno più ecologici. I mezzi attualmente in circolazione sono fortemente inquinanti e consumano moltissimo: con un litro di carburante arrivano a percorrere circa 6 chilometri. I nuovi taxi sono auto ibride con un basso impatto ambientale.