Le ultime novità dell’ecoautomobilismo

Traffico, emissioni, inquinamento nelle città, caro benzina. Tutte parole chiave legate all’automobile.
Le quattro ruote che dovrebbero fungere da utilitaria per andare al lavoro e per esigenze personali, sono diventate più che un bene utile un bene di lusso. Lo testimonia il grande affollamento di Suv sulle strade italiane, simbolo di un’educazione che tutto si può definire tranne che ecologica.

Spingere verso il mercato delle auto ecologiche o che almeno limitino gli sprechi di carburante, è un obiettivo che molte case automobilistiche fingono sia primario, per ottenere plausi, pubblicità e quel consenso demagogico che tanto fa bene al buon nome di un’azienda. Ma cosa si sta facendo di concreto per limitare le emissioni dei gas di scarico delle automobili e ridurre i consumi?

Eco Pedali e Travolution, le due tecnologie per aiutare l’ambiente guidando

Fermare, ripartire e accelerare continuamente con il SUV brucia inutili quantità di carburante mentre si guida. Per combattere questa nota sfida sono state inventate due nuove tecnologie in grado di farvi guidare ecologicamente.

L’Eco Pedale della Nissan spinge indietro il piede del guidatore e il “Travolution” dell’Audi gli comunica a che velocità deve andare per beccare tutti i semafori verdi. Queste sono solo due delle funzioni ecologiche che la casa automobilistica giapponese e tedesca hanno inventato per venire incontro alle esigenze ambientali che la Terra richiede anche e soprattutto alle automobili.

Un motore ad acqua è possibile

stan_meyer_car.jpg
Arrivano i motori ad acqua: ma che cosa sono? Un motore ad acqua funziona come un normale motore da auto, senza ovviamente la marmitta catalitica, perchè non emette CO2, ma al massimo solo vapore acqueo. Questo motore è composto da un sistema elettrico collegato alla batteria del veicolo, che si innesta nel carburatore con normali adattatori in commercio. Il serbatoio sarà di plastica, e sarà accompagnato da un circuito di controllo, una camera di reazione, un raccordo ad alta pressione per il carburatore/sistema ad iniezione e tre manometri, da collegarsi poi al carburatore/iniettore dell’auto.
Semplice no? Anche perchè non ci sono complicati sistemi idraulici per poterlo far funzionare, ma basterà spingere il pedale dell’accelleratore per creare maggior vapore all’interno del serbatoio ed aumentarne (o diminuirne la potenza). Tecnologia futuristica direte voi. Eh no, perchè il primo ad avere questa grande idea è già morto da un pezzo, e la trovata risale ad almeno 50 anni fa. Ma attenzione, non è una macchina a vapore. Infatti la combustione è interna, si brucia ortoidrogeno, e non si raggiungono temperature elevate come nelle macchine a vapore di 200 anni fa.