La lotta ai cambiamenti climatici si fa anche attraverso le simulazioni degli scenari che comprendono migliaia di variabili. Per effettuare tali calcoli ci vogliono dei computer potentissimi, e per questo negli Stati Uniti hanno avviato proprio in questi giorni quello che è stato soprannominato un “supercomputer”. Si tratta di una specie di mainframe dedicato esclusivamente alla raccolta dei dati e ai calcoli che riguardano i mutamenti climatici.
Sotto la responsabilità del Centro Nazionale per la Ricerca Atmosferica (NCAR) di Cheyenne, Wyoming, il computer IBM da 1,5 petaflop può eseguire ben 1,5 quadrilioni di calcoli al secondo, tanto da rientrare nella classifica dei 20 computer più potenti del mondo. Per capire bene di cosa si sta parlando basti dire che è circa 30 volte più potente dei personal computer di ultima generazione, in grado di compiere in 9 minuti delle elaborazioni che un PC compie in 3 ore. Il suo compito sarà studiare tutto, dagli uragani e tornado alle tempeste geomagnetiche, tsunami, incendi, inquinamento atmosferico e la posizione della acqua sotto la superficie della Terra.
Il supercomputer, battezzato Yellowstone, processerà modelli complessi degli scenari terrestri con una risoluzione più alta di quanto non fosse possibile in precedenza, e aiuterà i ricercatori a trovare risposte e soluzioni a molti dei problemi che il cambiamento climatico comporta. Per risoluzione si intende che finora le previsioni potevano essere fatte con modelli regionali a distanza di 100 km, le quali venivano piuttosto sgranate e dunque imprecise. Ora invece si possono ottenere risoluzioni di 10 volte più potenti, a 10 km di distanza, che sicuramente sono molto più dettagliate.
Tra le previsioni che Yellowstone sarà in grado di effettuare rientrano i cambiamenti nelle tipologie di precipitazioni, la perdita del ghiaccio marino nell’Artico, il sollevamento del livello dei mari, l’erosione della costa, il “comportamento” degli incendi ed i cambiamenti nella qualità dell’aria in tutto il mondo, con previsioni precise anche sul lungo termine. Il suo lavoro servirà per modificare le politiche ambientali, industriali e agricole, cercando di anticipare i cambiamenti terrestri.
[Fonte e foto: Treehugger]