Se pensiamo, senza timore di essere additati quali romantici, che siamo parte del super-organismo terrestre e che noi abbiamo bisogno delle altre specie e dell’ambiente quanto questi hanno bisogno di noi, non ci apparirà una coincidenza che, nella eco-logica perfetta secondo la quale funziona la vita sulla terra, quel che è meglio per noi sia meglio anche per il pianeta.
Oggi uno studio del Barilla Center for Food and Nutrition ce lo conferma. Una dieta sana per l’uomo giova anche alla salute del pianeta. Lo dimostra l’analisi degli alimenti condotta secondo il modello della doppia piramide alimentare-ambientale che interpola dati sulla salubrità e sull’impatto ambientale dei cibi calcolato in funzione di: produzione di gas serra (impronta del carbonio), consumo di risorse idriche (impronta idrica) e uso del territorio (impronta ecologica).
I cibi più sani per l’uomo come verdure e cereali sono anche i più “leggeri” per il pianeta, viceversa i più grassi, calorici e sconsigliati gravano sul cuore dell’uomo come su quello della terra. Ad esempio per produrre 1 kg di carne servono 15-20mila litri d’acqua, per far crescere un pomodoro 13 litri, per un caffè 140. Mangiare meno carne contribuisce a diminuire notevolmente le emissioni di CO2 nell’atmosfera ed è più salutare. La regina di tutte le diete per bilanciamento e salubrità rimane la dieta mediterranea, che interpretata anche secondo la doppia piramide si dimostra anche tra le più eco-sostenibili.
Gabriele Riccardi, professore di endocrinologia e di malattie metaboliche all’Università di Napoli e membro dell’organo consultivo del BCFN la sta rimettendo a punto per adeguarla al moderno lifestyle.
Agricoltura, ambiente e salute sono strettamente connessi e come tali necessitano di un coordinamento mondiale.Nella sede del Parlamento europeo si è svolto nei giorni scorsi l’evento “Sano per te, sostenibile per il pianeta”. Un dibattito circa la necessità di coordinare la gestione delle tematiche, strettamente connesse, di agricoltura, ambiente e salute. Si dovrà lavorare dapprima ad un piano europeo ma
“occorre un coordinamento delle politiche dell’agroalimentare che possa dirsi davvero globale, che definisca uno spettro di azioni concordate per la prevenzione e la gestione delle situazioni critiche per i mercati agricoli”.
Lo sostiene il presidente della commissione agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro (S&D) che aggiunge che
“la questione dell’approvvigionamento di cibo, resa centrale in anni recenti dalla crescita esponenziale della domanda, specialmente in regioni particolari del mondo, ci sta conducendo su un strada pericolosa. Il cibo è destinato a divenire una risorsa insufficiente e costosa. La sfida di oggi consiste nell’accrescere la produttività utilizzando minori risorse e inquinando meno!”.
Un primo passo potrebbe essere compiuto nel prossimo G20, nel quale il Presidente del Bocconi ed ex commissario europeo Mario Monti , chiede che siano portati sul tavolo della discussione anche i temi dell’alimentazione e della nutrizione in relazione all’impatto ambientale dell’industria agro-alimentare.
Guido Barilla, presidente dell’omonima azienda di famiglia, ha affermano durante il dibattito che:
“Poiché non possiamo fermare la continua evoluzione del pianeta abbiamo il dovere morale di suggerire direzioni e avanzare proposte per poter interagire in maniera responsabile con questa evoluzione”
ed aggiunge che
“alimentarsi in maniera equilibrata e sana non solo per il benessere delle persone ma anche per la salute del pianeta”.
Infine rilancia
“Bisogna approfondire questi temi, valutarli in modo più oggettivo e meno partigiano di come si è fatto in passato”.
E’ stato Antonio Tajani, vice-presidente della Commissione Europea e responsabile dei settori di Industria e Imprenditoria, a concludere il dibattito, inviando un forte messaggio per una politica alimentare UE sensibile all’impatto ambientale degli alimenti, che ritiene di importanza strategica per la buona riuscita della strategia UE 2020. Egli afferma che
“Tra poche settimane, si terrà a Bruxelles, il primo incontro dell’High Level Forum on the Food Supply Chain. Discuteremo le criticitá della filiera alimentare. Sono fermamente convinto che una filiera che funzioni correttamente potrà rendere il settore agro-alimentare europeo piú competitivo, innovativo e allo stesso tempo sostenibile per l’ambiente”.
Pearl 1 Marzo 2017 il 1:35 am
I am sure this paragraph has touched all the internet visitors,
its really really good piece of writing on building up new website.
Feel free to visit my page: ig