Legambiente mette a segno un’importante vittoria: impedire alle buste che contengono l’additivo chimico ECM di autoproclamarsi eco-shopper. Lo ha deciso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in seguito alla segnalazione ricevuta a riguardo dall’associazione ambientalista il 4 febbraio del 2010.
L’ECM Masterbatch Pellet aggiunto ai sacchetti in plastica violerebbe le condizioni e i tempi previsti dalla normativa comunitaria e nazionale per definirsi biodegradabile e compostabile.
Tacciate di pubblicità ingannevole, la Italcom, la Arcopolimeri e la Ideal Plastik dovranno interrompere la diffusione degli shopper e pagare la prima una multa di 40mila euro, le altre due da 20 mila euro ciascuna.
Profonda soddisfazione per l’intervento del Garante è stata espressa da Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente;
Siamo molto soddisfatti dell’esito di questo pronunciamento. Continueremo a vigilare per evitare che il bando dei sacchetti di plastica tradizionale possa permettere ai furbi di fare affari ai danni dell’ambiente, ingannando amministrazioni e aziende che vogliono adeguarsi alla normativa vigente.
E soddisfazione è stata espressa in una nota anche dal senatore PD Francesco Ferrante che si occupa delle politiche relative ai cambiamenti climatici:
Bene lo stop dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sui finti eco-shopper. Viene sbarrata così da subito la strada ai furbetti del sacchetto, difendendo la messa al bando degli shopper tradizionali, una misura innovativa che porterà enormi vantaggi all’ambiente del nostro Paese.
Stando a quanto afferma Ferrante, dal momento che fu la legge finanziaria del 2007 a sentenziare la messa al bando dei sacchetti di plastica tradizionali, l’industria inquinante, pur avendone il tempo, non ha saputo o non ha voluto adeguarsi, preferendo trovare delle scappatoie per aggirare la norma piuttosto che innovarsi in chiave sostenibile.
Grazie alla segnalazione di Legambiente e al tempestivo intervento dell’Authority le amministrazioni e i cittadini, che hanno dimostrato da subito di apprezzare molto la messa al bando degli shopper inquinanti, non verranno ingannati da chi intende spacciare come biodegradabili sacchetti che invece rischiano di non decomporsi prima di 200 anni.
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