Continuano le segnalazioni della LIPU, la Lega Italiana per la Protezione degli Uccelli, sui casi sempre più numerosi di bracconaggio. Questa volta a farne le spese sono aquile, gufi e falchi, animali a rischio estinzione di specie “super protette dalla legge”. Solo alcuni dei rapaci cacciati selvaggiamente sono scampati alla morte e sono stati ricoverati presso i centri della LIPU attivi sul territorio.
Tra gli animali feriti curati dalla LIPU vi è un bellissimo esemplare di aquila minore, specie molto rara nel nostro Paese, che in questo periodo sta sorvolando i cieli della Liguria seguendo la rotta della migrazione. Purtroppo invece il rarissimo esemplare di cicogna nera, colpito nei pressi della Riserva naturale Pian di Spagna tra le province di Como e Lecco, non ce l’ha fatta. Altri casi gravi di bracconaggio avvenuti nell’ultima settimana sono avvenuti in Toscana, dove è stato colpito un gufo di palude che, soccorso nel centro LIPU di Cruma di Livorno, è risultato ferito da otto pallini. Inutili i tentativi di salvare l’uccello. Nel centro LIPU di Roma è stato salvato un falco pellegrino. Si tratta di episodi, spiega il Presidente della LIPU Bird Life Italia, Fulvio Mamone Capria
molto gravi commessi nei confronti di specie particolarmente protette. Non ci sono alibi per coloro che hanno abbattuto specie così importanti: la dimensione per esempio di una cicogna in volo non può essere confusa con un’allodola o un tordo.
I fenomeni, prosegue Mamone, devono essere fermati da un’attenta ed efficace azione politica che non contrasti, né limiti, l’operato del Corpo Forestale dello Stato e del suo nucleo speciale antibracconaggio. In queste ultime due settimane sono giunti nei centri di ricovero della LIPU molti esemplari di volatili protetti:
- 14 rapaci, di cui 4 deceduti in seguito alle ferite riportate;
- 6 poiane, di cui 1 deceduta e 1 irrecuperabile;
- 3 gheppi, di cui 1 deceduto;
- 2 falchi pecchiaioli;
- 1 lodolaio, deceduto;
- 1 sparviere;
- 1 falco pellegrino;
- 4 aironi cenerini, di cui 3 deceduti e 1 curato;
- 7 cardellini, utilizzati come richiami vivi, di cui 1 deceduto.
[Fonte e foto: LIPU]
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