Si stima che il 40% del cibo prodotto in America viene sprecato. Esso equivale a 1400 calorie a persona ogni giorno. E’ vero che negli Stati Uniti sono molto più spreconi che dalle nostre parti, ma le abitudini europee si stanno avvicinando sempre più a quelle americane, tanto da rendere la differenza davvero minima.
Secondo l’EPA, 31 milioni di tonnellate di cibo commestibile è gettato in discarica. Gran parte della produzione, mentre marcisce, è metano, il quale è circa 25 volte più potente rispetto al gas ad effetto serra del biossido di carbonio. Il sito internet di The Next Generation Food, un blog britannico, stima che ogni tonnellata di rifiuti alimentari è equivalente a 4,2 tonnellate di CO2. Gli autori della ricerca concludono che, se semplicemente smettessimo di perpretrare sprechi alimentari, riusciremmo a risparmiare talmente tanto inquinamento da togliere dall’atmosfera l’equivalente delle emissioni di un quarto di tutte le automobili in America.
I numeri sono straordinari:
Negli Stati Uniti, una relazione pubblicata su PLoS ONE della fine dello scorso anno, ha rilevato che i rifiuti alimentari pro-capite sono progressivamente aumentati del 50% dal 1974, raggiungendo più di 1400 calorie per persona al giorno o 150 miliardi di calorie all’anno. I rifiuti alimentari rappresentano oggi più di un quarto del consumo totale di acqua dolce e 300 milioni di barili di petrolio all’anno.
Il consumo di acqua e di combustibili fossili rendono l’idea di quanto cibo viene gettato via, e le 150 miliardi di calorie all’anno, messe in discarica, avrebbero potuto nutrire le persone in tutto il mondo, risolvendo il problema della denutrizione che colpisce oltre un miliardo di persone sulla Terra.
Sembra che molti dei nostri problemi, dalla indipendenza energetica al cambiamento climatico, alla fame nel mondo e alla carenza d’acqua, potrebbero essere notevolmente ridotti se solo potessimo migliorare il controllo del nostro sistema alimentare e smettere di perdere così tanto cibo.
Fonte: [Treehugger]
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