Quasi un miliardo di persone nel mondo soffre la fame. Eppure le restanti 6 miliardi ogni giorno buttano metà del loro cibo. Anche se pensate di non rientrare tra quelli che sprecano cibo, anche voi siete coinvolti in questo circolo vizioso. È quanto sostiene l’Ime (Institution of mechanical engineers) che ha calcolato come quasi il 50% del cibo prodotto non viene poi effettivamente consumato.
Secondo i calcoli dell’Onu nei prossimi decenni le persone che patiranno la fame passeranno dall’attuale miliardo a 3 miliardi, e certamente se continueremo con questo andazzo è molto probabile che la previsione si avveri. Ma com’è possibile? Secondo gli autori dello studio intitolato Global food, waste not , want not, lo spreco avviene in due modi: il primo è alla base, e cioè in molte parti del mondo si utilizzano ancora pratiche agricole arretrate che comportano la distruzione di una grande parte di ciò che viene prodotto. Tra di esse c’è anche a volte l’impossibilità di raccogliere specialmente la frutta perché il mercato tiene i prezzi talmente bassi che l’agricoltore ci va a perdere.
L’altro fattore che porta allo spreco è il regolamento, che vige un po’ in tutto l’Occidente, delle date di scadenza. Per avere una certa sicurezza sul consumo dei prodotti, le date entro cui vanno consumati delle volte sono troppo ravvicinate. Molti cibi infatti sono consumabili anche qualche giorno dopo, ma la legge impone che le date sulle confezioni riportino determinate scadenze. Il risultato è che tantissimo cibo nei supermercati rimane sugli scaffali per troppi giorni e venga così tolto quando è ancora buono, per venire gettato nella spazzatura.
In questo modo, dicono gli autori, viene buttato tra il 30 ed il 50% del cibo che viene prodotto, che in termini assoluti significano circa 2 miliardi di tonnellate all’anno.
Il quantitativo di cibo sprecato e perso in tutto il mondo è vertiginoso. Questo cibo potrebbe essere usato in prospettiva per alimentare la popolazione mondiale, in costante aumento come per far fronte ai bisogni di chi soffre la fame oggi. […] I governi e le agenzie internazionali, e l’Onu in particolare, dovrebbero lavorare di concerto per fare in modo di cambiare la mentalità della gente e scoraggiare le pratiche di spreco di contadini, produttori di cibo, supermercati e consumatori
ha spiegato Tim Fox, responsabile energia ambiente per l’Ime.
[Fonte: Repubblica]
Photo Credits | Getty Images
Kandis 1 Marzo 2017 il 1:28 am
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