Gli appelli contro lo spreco di cibo si susseguono senza fine negli ultimi tempi, ma purtroppo assistiamo solo a lievi cambiamenti, quando ci sono. Ora contro questa piaga della società moderna prova a dare la scossa addirittura il Papa. Di fronte a migliaia di persone riunite in piazza San Pietro mercoledì scorso Papa Francesco ha definito quella attuale una “cultura dei rifiuti” che in un mondo sempre più consumistico equivale a rubare alla gente povera.
I nostri nonni facevano di tutto per non buttare via il cibo avanzato. Il consumismo ci ha abituato a sprecare il cibo quotidiano e non siamo in grado di vedere il suo valore reale. Buttare via il cibo è come rubare dal tavolo di coloro che sono poveri e affamati
ha ammonito Francesco durante la sua udienza settimanale. Secondo i calcoli delle Nazioni Unite, ogni anno si sprecano 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, per la maggior parte legate al fatto che la gente compra più di quello di cui ha bisogno, e quindi poi finisce col gettare gli alimenti scaduti. Secondo le stime si tratta di un terzo del cibo che viene prodotto nel mondo, una vergogna che il genere umano non si può permettere in un periodo in cui ci sono quasi un miliardo di persone che soffrono la fame e 2 miliardi che soffrono di carenze nutrizionali, ed in cui stiamo consumando le risorse terrestri ad un ritmo insostenibile.
Secondo l’organo preposto delle Nazioni Unite ci sarebbero due modi per evitare di sprecare tutto questo cibo: migliorare i metodi di conservazione e ridurre le quantità vendute. Sia nei supermercati che nei piatti serviti al ristorante dato che nei soli Stati Uniti si calcola che il 9% del cibo dei ristoranti viene gettato perché le porzioni extra large non vengono sempre terminate.
[Fonte: the Guardian]
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