Google festeggia il solstizio d’inverno che cade oggi, domenica 22 dicembre, segnando anche l’ingresso ufficiale dell’inverno.
Il solstizio d’inverno coincide con il giorno più corto dell’anno, che questiono arriva in corrispondenza del passaggio della cometa aliena 21/Borisov, proveniente da un altro sistema solare e visibile solo ed esclusivamente con l’aiuto di un telescopio, scoperta pochi mesi fa in agosto dall’astrofilo ucraino Hennadij Borisov.
Solstizio d’inverno, che cos’è
Ma che cos’è realmente il solstizio d’inverno? Si tratta del momento in cui il Sole, nel suo moto apparente lungo tutte le costellazioni dello Zodiaco, raggiunge la posizione più a Sud dall’equatore celeste.
Quest’anno, alle 5.19 è finito l’autunno ed è cominciato l’inverno nel giorno più corto e buio dell’anno che avrò la durata media di circa 8/9 ore. Un girono particolare sovente ammantato da un’aura di mistero fra leggende, tradizioni e superstizioni che lo accompagnavano.
Ma in realtà il solstizio d’inverno non sempre cade nello stesso momento: ogni dodici mesi, infatti, ritarda di 6 ore e può coincidere anche con il 20 o il 21 dicembre anche se se poi, ogni quattro anni, si riallineerà per via dell’anno bisestile.
È pur vero che prima della riforma del calendario voluta dal papa Gregorio XIII il solstizio coincideva con il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia che viene ancora ricordato per tradizione come il giorno più corto dell’anno.
Quest’anno sarà anche possibile ammirare la cometa Borisov che dovrebbe raggiungere la massima luminosità massima proprio intorno al 22 dicembre anche se per osservarla sarà indispensabile avere a disposizione un telescopio.
Solstizio d’inverno, tradizione e leggende dei popoli
Il solstizio d’inverno veniva spesso considerato un giorno speciale: per i precristiani il solstizio d’inverno assomigliava al Natale mentre tra i celti si festeggiava lo Yule, la festa della luce che consentiva di dare il benvenuto alla stagione della luce.
Lo stesso Stonehenge fu costruito per celebrare questo giorno e le pietre sono allineate per godere del tramonto e dell’ingresso della luce. I romani erano soliti festeggiare il Sol Invictus, il Sole Invicibile, che riusciva a risorgere dalle tenebre facendo coincidere questo momento con i Saturnalia, durante i quali ci si scambiavano doni e servi e padroni invertivano i loro ruoli per una nuova, ma temporanea uguaglianza.