L’industria dell’energia solare ormai vola, e con essa anche la scienza collegata. La principale critica che veniva rivolta a questa tecnologia era che non fosse efficiente. Fino a qualche anno fa infatti appena il 10% della potenza dei raggi solari che raggiungevano un pannello veniva poi trasformata in energia. Questa percentuale è andata via via crescendo fino all’ultima invenzione dell’Instituto de Energia Solar di Madrid che ha inventato un pannello con efficienza pari al 33%.
Si tratta di un nuovo record. E’ la prima volta infatti che si riesce a tradurre un terzo dell’energia solare in elettricità. Un aspetto non da poco perché significa non solo maggiore produzione energetica, ma anche minori costi dato che per raggiungere la stessa quantità di elettricità ci sarà bisogno di installare meno celle solari o meno pannelli nel caso dei grandi impianti. E’ un po’, per intenderci, come un’automobile. Anche se il costo base può essere superiore, un’auto che consuma un litro di benzina ogni 20 chilometri alla lunga conviene rispetto ad una che costa di meno ma consuma un litro ogni 10 km.
Per ottenere questo risultato non si è nemmeno dovuto studiare un super-materiale. E’ bastato infatti leggemente piegare gli specchi che riflettono la luce del sole e l’efficienza è di colpo aumentata. Per la precisione l’efficienza che è stata raggiunta è del 33,9%, l’1,9% in più rispetto al precedente record.
Questa è una pietra miliare significativa per l’intero settore fotovoltaico. Per la prima volta, siamo stati in grado di convertire più di un terzo dell’energia del sole in energia elettrica utilizzabile. Questo dimostra come il fotovoltaico concentrato sia in grado di sfruttare rapidamente il sole aumentando l’efficienza per continuare a far scendere il costo dell’energia elettrica-solare
ha spiegato un raggiante (è proprio il caso di dirlo) Scott Burroughs, vice presidente dell’azienda, la Semprius, che ha finanziato lo studio.
[Fonte e foto: Treehugger]