Se c’è un settore in cui l’Italia deve investire per il futuro è senza dubbio l’energia rinnovabile. Se il nucleare, il carbone (sporco o meno sporco, non esiste quello pulito), il gas e le altre fonti tradizionali creano problemi e profitti, le rinnovabili creano solo profitti, e quasi senza costi. E che profitti! Basta dare un’occhiata alla ricerca che ha effettuato Nomisma per il Sole 24 Ore per rendersene conto: dei 250 miliardi di fatturato del settore dell’energia nel 2010, quasi il 10% spetta al solare.
Numeri da capogiro, se pensiamo che si effettuano a costo quasi zero, visto che non c’è rifornimento di materia prima ma l’unico costo lo si sostiene una volta sola, ed è quello dell’impianto. Ma soprattutto numeri in costante incremento (+7% dal 2009) nonostante la crisi abbia tagliato le gambe praticamente a tutti i settori dell’industria. Se poi vogliamo dei motivi in più per investire nel solare, basti pensare che nell’anno di riferimento il settore energetico che ha dato lavoro a 240 mila persone (140 direttamente e centomila nell’indotto), facendo registrare un +19% rispetto all’anno precedente, ha visto un incremento quasi esclusivo nel settore delle rinnovabili vista la crisi del petrolio, il blocco delle nuove centrali a carbone e lo stop definitivo al nucleare.
Il primo semestre 2011 ha mantenuto questi trend, pur in un quadro problematico per la volatilità del prezzo del petrolio e i consumi che non ripartono
afferma Davide Tabarelli, presidente di Nomisma energia. Il settore è probabilmente quello in maggiore evoluzione in Italia, ma anche nel resto del mondo, visto che è quello in cui i privati entrano di più in quanto appena il 19% delle accise pagate dai cittadini vanno nel solare, così se tutti i miliardi pubblici stanziati inutilmente per le centrali nucleari o a carbone pulito fossero dirottati verso le rinnovabili, ora avremmo una grandissima fetta del fabbisogno energetico nazionale coperta da energia pulita. Il futuro prospettato da Nomisma comunque è piuttosto roseo, dato che prevede persino un sorpasso, entro la fine dell’anno, dell’energia solare prodotta in Italia rispetto a quella eolica, da anni superiore, non fosse altro per la tecnologia sviluppatasi molto prima. Il limite dei 9 terawattora potrebbe essere presto raggiunto, con la possibilità di superarlo di gran lunga nel 2012.
[Fonte: il Sole 24 Ore]