Giovedì scorso il New York Times ha riferito che i militari americani hanno dato una “spinta aggressiva” per sviluppare, testare e distribuire energia rinnovabile per diminuire la loro necessità di trasporto dei combustibili fossili, al fine di evitare attacchi sempre più frequenti sui convogli per il rifornimento. La distribuzione di energia rinnovabile per le basi militari è stata inseguita per anni, ed ora i primi battaglioni stanno cominciando a trasportare i pannelli solari in Afghanistan.
Anche se questo servirà a proteggere le truppe americane, eliminando la necessità per i convogli di trasportare grandissime quantità di carburante, potrebbero esserci conseguenze ben più ampie. Vale a dire, che il rapido sviluppo e produzione di impianti solari per scopi militari apriranno il mercato statunitense alle energie rinnovabili, rendendo migliore e più conveniente la tecnologia per i consumatori.
L’autore dell’articolo osserva che l’esercito considera l’energia pulita un modo per ridurre i rischi per la sicurezza, ma anche per ridurre i costi dato che trasportare benzina al fronte in Afghanistan costa 400 dollari a gallone. L’energia rinnovabile invece è immediatamente disponibile gratis. Questo potrebbe avere un importante impatto sull’economia civile.
Nell’ultimo mezzo secolo, molti dei grandi successi tecnologici sono stati resi possibili a causa della domanda creata dai progetti governativi su larga scala (l’esempio migliore è internet), ed il più grande numero di progetti avviene proprio a scopi militari. Se le tecnologie rinnovabili fossero finanziate e sviluppate per questi scopi, subirebbero un’impennata che avrebbe ripercussioni in tutta la green economy. Proprio come avvenuto ad esempio per i personal computer non più di una trentina di anni fa circa.
Ora ci sono aziende che producono sistemi di energia solare da tetto. Il prezzo di vendita è 20.000 dollari per unità. Ci vorrebbero circa 20 anni per la famiglia media per ammortizzare il costo risparmiando sulle bollette di energia elettrica mensile […] Tuttavia, se la domanda militare incrementasse la produzione, producendo in economie di scala che abbassano il prezzo, il rapporto costi-benefici si abbasserebbe al punto che sempre più persone acquisteranno un apparecchio per la loro casa, [e questo] stimolerà la produzione ancora di più, e magari porterà altre imprese a competere per le quote di mercato, il che abbasserà ulteriormente i prezzi … e tutto ad un tratto, l’energia solare diventerà non solo un’opzione ecologicamente e strategicamente auspicabile, ma anche conveniente, che in termini di creazione di un mercato di massa, è l’unica cosa che conta
si legge sul New York Times. Anche se si tratta di esercito, pare che non tutto il male venga per nuocere.
Fonte: [Treehugger]
Chelsea 1 Marzo 2017 il 3:11 am
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