Per decenni, la scienza ha cercato di trovare i modi più disparati per ottenere energia dal sole. Nella fotosintesi naturale però, le piante assorbono l’energia solare e l’anidride carbonica e quindi la convertono in ossigeno e zuccheri da miliardi di anni. L’ossigeno viene rilasciato nell’aria e gli zuccheri sono dispersi in tutta la pianta.
Sfortunatamente, l’attribuzione di energia luminosa in prodotti che usiamo oggi non è così efficace come si vorrebbe. Ora i ricercatori di ingegneria dell’Università di Cincinnati stanno cambiando questa visione. I ricercatori stanno trovando i modi per recuperare l’energia dal sole ed il carbonio dall’aria per creare nuove forme di biocarburanti, grazie ad una specie di rana semi-tropicale. I loro risultati sono appena stati pubblicati su Nano Letters.
Il docente-ricercatore David Wendell, insieme a colleghi e studenti, si è concentrato su come effettuare un nuovo materiale artificiale fotosintetico che utilizzi piante, batteri, rane ed enzimi fungini, intrappolati all’interno di un alloggiamento di schiuma, per la produzione di zucchero dalla luce solare e anidride carbonica.
La schiuma è stata scelta perché si possa effettivamente concentrare con i reagenti, ma consente anche a molta luce e all’aria di entrare senza ostacoli. Il design è basato sui nidi di una rana semi-tropicale chiamata rana Tungara, che crea molta schiuma per far crescere i suoi girini.
Il vantaggio per il nostro sistema rispetto alle piante e alghe è che tutta l’energia catturata dal sole viene convertita in zuccheri, che tali organismi devono deviare in grande quantità di energia ad altre funzioni per mantenere la vita e la riproduzione. La nostra schiuma non utilizza i prodotti del suolo, così la produzione alimentare non viene interrotta, e può essere utilizzata in ambienti di biossido altamente arricchito di carbonio, come il gas di scarico del carbone delle centrali termoelettriche a combustione, a differenza di molti sistemi naturali fotosintetici
spiega Wendell, il quale aggiunge:
Nei sistemi vegetali naturali, troppa anidride carbonica spegne la fotosintesi, ma il nostro non ha questa limitazione a causa dei batteri che catturano la luce.
Ci sono molti vantaggi ad usare un impianto simile. Esso infatti può convertire gli zuccheri in molte cose come l’etanolo e altri biocombustibili, rimuove l’anidride carbonica dall’aria, ma al contempo non va a confliggere con la produzione alimentare, ostacolo che finora ha limitato l’emergere dei biocombustibili.
Il passo successivo per il team sarà quello di cercare di rendere la tecnologia utilizzabile per applicazioni su vasta scala, come la cattura del carbonio emesso dalle centrali elettriche.
[Fonte: Sciencedaily]
Smaltimento rifiuti Ingombranti Roma 1 Aprile 2011 il 2:43 pm
Ottimo pezzo complimenti. Ognuno dovrebbe fare la sua parte per questo mondo. INZIAMO A FARE UN PO’ DI PIU’ per il riciclaggio dei rifuti. E non parlo solo di quelli edili, del mio lavoro, parlo di quelli industriali , delle plastiche e dei materiali nocivi…
Come ci siamo ridotti 🙁