Solar Tower, darà elettricità a 200.000 case

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Uno dei motivi per cui l’energia solare non sta prendendo molto piede in Italia, o anche nel mondo, è la mancanza di spazio. Per dar energia ad un intero paese c’è bisogno di grandi praterie dove costruire i pannelli, e non sempre si dispone di così tanto spazio. In Spagna l’hanno capito, e hanno trovato subito una soluzione.

L’idea è molto simile a quella della torre rotante di cui vi avevamo già dato notizia qualche settimana fa, ma stavolta non si tratta di un edificio in cui la gente vive o lavora, e che produce energia sufficiente al suo stesso fabbisogno. Ora stiamo parlando di una torre stretta e alta più dell’Empire State Building e in grado di dare energia pulita a oltre 200 mila abitazioni.


A prima vista sembra un grosso sigaro, ma non rilascia fumo, ma solo energia elettrica proveniente dal calore solare e aria riscaldata. Il disegno è di circa 20 anni fa, e prevede che i collettori solari posti ai piani più alti della torre raccolgano appunto il calore e, sfruttando l’energia ascensionale, li canalizzino fino alle turbine poste alla base della torre. Da lì poi essa viene trasformata in energia elettrica ed esportata verso il centro abitato.

“E’ una combinazione di canna fumaria, mulino a vento e serra” ha spiegato il progettista Kim Fortè dell’EnviroMission Limited in South Melbourne, Australia. Una canna fumaria alta un chilometro che ora sta cercando di piazzare anche negli Stati Uniti. Ma il progetto, come detto, potrebbe definirsi di origine spagnola, dato che il primo prototipo fu installato a Manzanares, alle porte di Madrid, nel 1982. Questa torre era alta 195 metri e circondata da una tenda trasparente che copriva una superficie di 244 metri di diametro. Ma il primo tentativo non fu subito un successo. La prima produzione si potè stimare intorno ai 50 chilowatt, troppo pochi per un progetto così imponente. L’errore, in un periodo in cui le energie alternative erano dei grandi sconosciuti, fu di cercare di utilizzare materiali più a buon mercato, proprio perchè non fu possibile ottenere finanziamenti. In questo modo bastò un tornado per spazzar via la torre solo 7 anni dopo la sua costruzione. La torre progettata da Fortè invece dovrebbe durare almeno 50 anni.

Il piano della EnviroMission non è solo quello di costruire con materiale più resistente, ma anche più in alto, molto più in alto, per ottenere una differenza di temperatura con il suolo sempre maggiore, rendendo più potente l’aspirazione della canna fumaria. La configurazione ottimale dovrebbe aggirarsi tra gli 800 e i 1000 metri, il doppio dell’Empire State Building, e il “baldacchino” che circonderebbe la torre raggiungerebbe un diametro di 2,5 km.

Il principio fisico è molto semplice: in una giornata di sole l’aria in cima alla torre avrebbe una temperatura di 20 gradi circa, mentre nella “serra” raggiungerebbe i 70 gradi. Le 32 turbine che la dovrebbero lavorare poi la trasformerebbero in 200 megawatt di energia elettrica.
I vantaggi, oltre che riguardanti il risparmio di spazio e la quantità di energia prodotta, ci sono anche in termini di costi. Una torre come quella prima descritta costerebbe un miliardo di dollari (molto meno di una centrale nucleare) e comporterebbe un costo di soli 10 centesimi per chilowattora, cioè un terzo dell’energia prodotta dalle celle solari attuali.

Se non si dispone di tutto quello spazio ci sono anche modelli più piccoli, che arrivano a produrre fino a 50 megawatt, l’ideale per comunità più piccole o nazioni che non possono permettersi questi costi. E se la preoccupazione è la mancanza di produzione notturna, a colmare questa mancanza ci penseranno le turbine a vento. Insomma, questo australiano ha pensato proprio a tutto.

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