Si terrà il 15 ed il 16 marzo 2011, a Roma, presso il Palazzo Rospigliosi, al numero 43 di via XXIV Maggio, il Solar Revolution Summit, un appuntamento di grande rilevanza ed attrazione a livello nazionale ed internazionale nel corso del quale, nella due-giorni, ci si confronterà sulle prospettive e sui temi chiave legati allo sviluppo della filiera del solare sia in Italia, sia nei mercati esteri.
All’evento saranno presenti i principali player del comparto unitamente ad analisti, banche, rappresentanti delle istituzioni, ma anche esperti ed investitori a livello nazionale ed internazionale. Allo stato attuale, in particolare, è stata confermata la presenza all’evento dell’Ing. Gianni Chianetta, Presidente di Assosolare, del Capo Segreteria Tecnica della Direzione per l’Energia del Ministero per lo Sviluppo Economico, Luciano Barra, del Direttore Generale del Ministero per l’Ambiente, Corrado Clini, e del Capo Unità Fonti Rinnovabili dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas, Andrea Galliani.
Inoltre, secondo quanto riporta Assosolare, è assicurata anche la presenza di numerosi CEO di investitori e di operatori del settore del fotovoltaico. E proprio per gli investitori e per gli operatori che guardano al nostro Paese, nel corso del “Solar Revolution Summit 2011 – Investire nel solare in Italia dopo il III Conto Energia e opportunità di business nei principali mercati esteri”, saranno forniti dati utili nonché delle analisi tali da descrivere sia le opportunità, sia la convenienza che c’è in Italia nell’investire nel fotovoltaico. L’evento sarà altresì l’occasione per illustrare il Decreto Rinnovabili, in uscita il prossimo 5 marzo 2011, nonché per fornire aggiornamenti sulle altre ultime novità a livello normativo.
E per chi inoltre guarda all’estero, per le aziende italiane che puntano all’internazionalizzazione nel corso del Solar Revolution Summit 2011 saranno approfonditi gli aspetti e le opportunità di investimento nei Paesi esteri con particolare focus su Paesi come gli Stati Uniti, la Germania, l’India, il Regno Unito, Israele e la Turchia.