Ancora sullo smog a Milano, con il bilancio della seconda domenica a piedi che se è positivo per molti cittadini, pedoni, ciclisti e pattinatori, che si sono riappropriati della città, approfittando del pullulare di iniziative di arte, cultura e salute, riporta risultanti deludenti sull’altro fronte, quello principale, la mission per cui è nato il blocco del traffico domenicale: abbassare i livelli di PM10.
Le domeniche ecologiche sono state volute dal sindaco Letizia Moratti e dalla sua amministrazione perché il livello di polveri sottili resta pericolosamente oltre la soglia da giorni e giorni ormai nel capoluogo lombardo, tanto che i valori del PM10 hanno sforato per quasi tutto il tempo dall’inizio del 2011, e sta ormai per terminare il bonus di 35 giorni di sforamento all’anno consentito dalla normativa europea recepita a livello nazionale. Com’è andata ieri a Milano con le auto rimaste ferme?
L’ARPA Lombardia, ahinoi, emette una sentenza poco favorevole sulle domeniche a piedi, dati alla mano. Il blocco del traffico di ieri 6 febbraio, infatti, non ha affatto contribuito a migliorare la qualità dell’aria. I valori di PM10 registrati dalle centraline ARPA si attestano su livelli a dir poco al di sopra della norma: sforano del triplo i 50 microgrammi per metrocubo consentiti dalla legge. Una domenica, quella appena trascorsa, che ha fatto infatti registrare 150 microgrammi per metrocubo di PM10.
Domenica verde. Aria nera nera. Queste misure sono evidentemente insufficienti, seppur utili per dare respiro alla città in ben altra accezione, ma gli imputati per le polveri sottili sono da cercarsi altrove, probabilmente anche nel riscaldamento domestico, se i valori continuano ad essere troppo elevati.
I dati trasmessici dall’ARPA Lombardia ci parlano, nello specifico, di una media di 112 microgrammi per metrocubo rilevata dalla centralina di Pascal Città Studi; 150 registrati in via Senato e 141 in Verziere. Parlare di sforamento dei valori soglia è riduttivo a questo punto. Triplicare addirittura i livelli consentiti vuol dire mettere tre volte più a rischio la salute pubblica e ambientale. Ed occorrono misure tre volte più efficaci e drastiche.
uniromatv 7 Febbraio 2011 il 12:05 pm
Al seguente link potrete visionare il servizio sulla prima lezione del master di II livello in diritto ambientale tenuta dall’euro parlamentare Vittorio Prodi al dipartimento di Scienze Giuridiche de La Sapienza di Roma
http://www.uniroma.tv/?id_video=18073
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Paola Pagliaro 8 Febbraio 2011 il 9:38 pm
Grazie 🙂
aa 8 Febbraio 2011 il 1:01 pm
Secondo me c’era poca gente che facendo footing o andando in bici respirava a pm10 per ripuliendo cosi l’aria come si deve…