Lo smog in Cina continua ad attestarsi su livelli assolutamente folli. Negli ultimi mesi Pechino a continuato a infrangere record su record, ma naturalmente l’emergenza non è solo nella capitale. Gravissima anche la situazione a Shijiazhuang, della provincia di Hebei. Qui la vendita di auto è vietata, e il permesso di immatricolazione rilasciato solo a chi vince la lotteria.
Non smettono mai di arrivare storie al limite dell’incredibile dalla Cina. L‘inquinamento nella superpotenza asiatica ha raggiunto livelli inauditi, e le contromisure estemporanee (mancando una vera volontà riformista) sono spesso sorprendenti. Tempo fa sono stati vietati i barbecue. Sono state regalate lattine d’aria fresca, provocatoriamente, da un noto miliardario. Si è fatto di tutto e di più. Ora, a Shijiazhuang, capitale della provincia Hebei, lo smog è talmente pervasivo che le auto non possono più essere vendute liberamente.
Le famiglie a Shijiazhuang non possono possedere più di due automobili. Il limite massimo di immatricolazioni non può superare le 100 mila unità e si va a decrescere: nel 2015 saranno 90 mila le nuove auto. Ma come fare a decidere chi potrà acquistare una vettura e chi no? La soluzione, ancora una volta, è piuttosto eccentrica, anche se in una situazione così insensata risulta perfino ragionevole.
I permessi di immatricolazione nella capitale della provincia Hebei saranno distribuiti a chi vincerà una lotteria. E, col passare degli anni, se si continuerà con questa politica, i biglietti vincenti saranno sempre di meno.
La situazione in Cina è davvero drammatica: nella provincia di Hebei vi sono sei delle dieci città con il maggior inquinamento atmosferico di tutta la Cina. Vivere in questi luoghi espone a enormi rischi per la salute, che non tardano a manifestarsi (è noto il drastico incremento di ricoveri di bambini per patologie delle vie respiratorie). La Cina deve cambiare, e non può certo farlo a suon di lotterie. Quando vedremo approvate delle politiche (delle vere politiche) ambientali? Al momento, rispondere alla domanda è davvero difficilissimo.
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