La forza è nulla senza controllo. Questo era lo slogan di qualche anno fa di una nota marca di pneumatici, ma corrisponde alla pura verità. Parliamo di energia, qualcosa di difficilmente controllabile, come dimostrano le dispersioni nella nostra rete energetica nazionale. In molti da anni affermano l’importanza di rinnovarla, creando la famosa smart grid. Oggi uno studio effettuato dal World Energy Council e dall’IBM ha dimostrato come questa sia fondamentale per un gran numero di scopi.
Dal risparmio energetico al problema dell’approvigionamento delle risorse, fino alla soluzione agli sprechi, la smart grid sembra essere la soluzione migliore a tutte queste questioni. Da anni predichiamo l’importanza di produrre energia pulita. Ma questa dev’essere aiutata anche dal controllo della rete, in quanto un’energia pulita dispersa è inutile quanto lo è l’energia sporca dispersa. Secondo i due colossi che hanno effettuato questo studio il taglio dell’utilizzo dell’energia nei periodi di picco potrebbe arrivare al 20% con una smart grid.
Ciò significa che una centrale elettrica su 5 diventerebbe inutile se utilizzassimo in maniera più intelligente l’energia che producono le altre 4. Secondo lo studio 61.000 MW di energia prodotta dalle centrali a carbone potrebbe andare in “pensione” se entro il 2020 venisse realizzata veramente la famosa smart grid. Questa significa non solo centraline che comunicano l’una con l’altra e si scambiano energia da dove ce n’è in eccesso a dove serve, ma anche l’installazione nelle case di termostati, contatori intelligenti e sistemi di risposta alla domanda che gestisce il traffico in maniera poco dispersiva.
Ed il bello è che le tecnologie per la smart grid esistono già, non stiamo parlando di sviluppi futuri della scienza che chissà se mai arriveranno dalle nostre parti. Basterebbe semplicemente aggiornare tutto il sistema, magari ci vorranno degli anni, ma sicuramente i benefici valgono la spesa. In questo modo black-out mastodontici come quello dell’India di qualche settimana fa risulterebbero soltanto dei ricordi impossibili da ripetersi.
[Fonte: Treehugger]
Photo Credits | Thinkstock
Commenti (1)