Ieri parlavamo della crescita della produzione di energia da fotovoltaico in Italia che ha raggiunto gli 11 mila MW installati proprio quest’anno facendoci balzare insieme alla Germania al vertice delle nazioni leader mondiali nel solare fotovoltaico. Nell’ambito della conferenza “Energia: Una nuova politica energetica per la Germania e l’Italia. L’esempio dell’energia solare e dell’elettromobilità”, un evento promosso dall’Ambasciata tedesca, il presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile Edo Ronchi si interrogava sugli scenari futuri dell’energia solare nel nostro Paese: costi, incentivi, capacità della rete di gestire e distribuire una produzione sempre crescente. Ronchi ha insistito anche sulla necessità di pensare alla spazzatura solare ed a tutte quelle componenti di impianti e pannelli che possono essere reimpiegate.
Oggi ci arriva notizia, giunta a proposito, della nascita di quella che sarà, a tutti gli effetti, la prima filiera italiana dedita alla raccolta, al riciclo ed allo smaltimento dei pannelli fotovoltaici. A siglare un’intesa su questo fronte saranno il prossimo 11 ottobre il Cobat ed il Comitato IFI che firmeranno l’Accordo di Programma alla Sala Cristallo dell’Hotel Nazionale di Roma, in piazza Montecitorio 131 a partire dalle 11 e 30. Il Cobat è il Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo ed il Comitato IFi rappresenta le Industrie Fotovoltaiche Italiane. Una partnership importante, dunque, per evitare che un settore in crescita come quello fotovoltaico che produce energia rinnovabile e pulita si trasformi in un Far West di rifiuti e scorie solari a fine vita, con il rischio che vadano perse molte componenti e materie prime dei pannelli che, nell’ambito di un risparmio di risorse considerevole, potrebbero essere riutilizzate.
Il Cobat si occupa già da ben 20 anni di riciclo di pile, ultimamente anche di RAEE e pneumatici, con questa intesa va a gestire anche i pannelli.
L’Accordo di Programma, spiegano i portavoce dei due enti, ha lo scopo di far nascere una filiera tutta italiana per la gestione dei pannelli fotovoltaici a fine vita. Inoltre l’Accordo prevede, tra le altre finalità, un sistema di mappatura di tutti gli impianti presenti sul territorio nazionale ed un sistema di tracciabilità dei moduli fotovoltaici esausti dal momento della raccolta sino all’impianto di destinazione finale.