L’Italia è circondata quasi interamente dal mare ed è naturale che la pesca rappresenti una risorsa primaria per le popolazioni costiere, una forma di sostentamento e di economia che deve essere tutelata, soprattutto oggi che è a rischio, come un patrimonio dell’intero Paese.
Slow fish, in programma alla fiera di Genova dal 17 al 20 aprile prossimi, è il salone dei prodotti ittici e delle problematiche correlate alla pesca, che intende per l’appunto dimostrare l’importanza del preservare la biodiversità ittica, contro lo sfruttamento sregolato delle risorse marine.
Ventitrè i Presidi del mare previsti, quindici italiani, otto internazionali. Pescare con coscienza e nel rispetto per le specie a rischio di estinzione si può. Lo dimostrano le piccole comunità di pescatori che riescono a vivere in sintonia con il territorio e con il mare, offrendo prodotti di qualità, pesce fresco, sano, genuino, senza razziare per questo le acque ignorando ogni criterio di preservazione della fauna ittica.
Al salone dei prodotti ittici trovano posto anche gli stand dei produttori di olio di oliva, sale, aglio, erbe aromatiche, di tutte quelle spezie e condimenti insomma legati alla cucina del pesce. I prodotti ittici presentati come patrimonio della fauna ittica a livello regionale danno un’idea di quanto sia diversificato e ricco il pescato da Nord a Sud del Paese.
Difendere la biodiversità marina diventa un obiettivo primario soprattutto per chi di pesca vive e non trarrebbe alcun vantaggio, se non nell’immediato, dal praticare una pesca sregolata. Ecco i principali prodotti che rappresenteranno le varie regioni, italiane e non, nei Presidi del Mare di Genova:
la Campania, con le alici di menaica e la colatura tradizionale di alici di Cetara; la Sicilia, con l’aglio rosso di Nubia, i capperi di Salina, la masculina da magghia ed il sale marino artigianale di Trapani; l’Emilia Romagna con l’anguilla marinata tradizionale delle Valli di Comacchio, il sale marino artigianale di Cervia e il salmerino del Corno alle Scale; la Toscana con la bottarga di Orbetello e la palamita del mare di Toscana; la Liguria con i cicciarelli di Noli; il Veneto con le moleche; le Marche con il mosciolo selvatico di Portonovo; il Piemonte con la tinca gobba dorata del Pianalto di Poirino. Le produzioni internazionali saranno l’aglio sarak di Ljubitovica (Croazia), l’ostrica del fiume Fal (Gran Bretagna), lo zafferano di Taliouine (Marocco), la bottarga di muggine delle donne Imraguen (Mauritania), le aringhe salate e affumicate di Sunnmore ed il baccalà di More og Romsdal (Norvegia), l’astice di Oosterschelde (Olanda), il pesce secco di Formentera e lo zafferano di Jiloca (Spagna). Parteciperanno a Slow Fish, infine, anche quattro Comunità del cibo: i produttori di cumino di Alnif, le produttrici di couscous della regione di Ouezzane e le produttrici di sale della regione di Chefchaouen (Marocco) ed i pescatori del Mar de Lira (Spagna).
[Fonte: Ansa]
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