Dopo le polemiche e le richieste di ripristino del SISTRI, sia da parte del governo sia dall’opposizione, il sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi è stato ripristinato nel nostro Paese. Il suo ripristino tuttavia non è stato totale per questo alcune fazioni politiche, Cgil in testa, ne chiedono il reintegro completo
Senza alcun rimaneggiamento o sconto per nessuna categoria, al fine di garantire la tutela del territotio e la salute della popolazione e per contrastare gli abusi e i traffici mafiosi che inquinano l’ambiente.
Difatti il nuovo SISTRI prevede l’esonero della tracciablità dei rifiuti per alcune categorie d’imprese, ma cerchiamo di capire come funziona e soprattutto perché il SISTRI è efficace per la tutela dell’ambiente e nella lotta alle ecomafie.
Il SISTRI è stato promosso nel 2009 dal ministero dell’Ambiente per
permettere l’informatizzazione dell’intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani per la Regione Campania.
Il Sistema semplifica le procedure e i costi sostenuti dalle imprese per lo smaltimento dei rifiuti speciali e pericolosi in Campania e nel resto del Paese e allo stesso tempo, attraverso il sistema di rilevazione, fornisce dati in tempo reale alle autorità di controllo quali il Comando carabinieri per la tutela dell’Ambiente che gestiscono il sistema di tracciabilità SISTRI. Mediante sistemi elettronici i rifiuti speciali e pericolosi sono monitorati lungo tutta la filiera, fino al loro ingresso in discarica. In questo modo vengono snellite e semplificate le procedure di gestione della movimentazione dei rifiuti speciali. I tre documenti:
- Formulario di identificazione dei rifiuti,
- Registro di carico e scarico,
- Modello unico di dichiarazione ambientale (MUD)
Sono sostituiti da tecnologie elettroniche. Il risultato è nei termini della legalità, della prevenzione, dell’efficienza, della modernizzazione che si traduce nell’abbattimento dei costi per le imprese, nel risparmio dei documenti cartacei nel percorso di smaltimento dei rifiuti, nel maggior controllo e tracciabilità che scoraggia le ecomafie e il traffico illegale dei rifiuti, nella riduzione del danno ambientale. Il nuovo SISTRI, salvo ulteriori modifiche e ripristino integrale della normativa, dovrebbe essere operativo dal 9 febbraio 2012.
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