E’ confermato che il SISTRI partirà il 9 febbraio 2012. Dopo il rinvio di settembre, seguito all’abolizione e poi al rispristino del Sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi, le imprese del Bel Paese ricevono i primi aggiornamenti del sowftare di controllo. E sfociano le polemiche di Rete Impresa Italia che risponde alle accuse del ministro Stefania Prestigiacomo
In Italia c’è una sorta di allergia ai controlli e questo sarebbe il motivo per il quale il sistema non è decollato.
Non dico che si è voluto sabotare il sistema, ma forzarlo sì: è chiaro che se uno sbaglia per cinquanta volte di seguito la parola chiave si va incontro a fallimenti. Ma tutti i test hanno dimostrato che il SISTRI, che è tarato per milioni di accessi, funziona
ha proseguito il ministro Prestigiacomo, e la risposta di Rete Imprese Italia, che rappresenta Confcommercio, Confartigianato, Confesercenti, Casartigiani e Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) non si è fatta attendere
Sono le inutili e costose complicazioni burocratiche a frenare l’avvio del SISTRI, non l’allergia ai controlli.
Se da un lato i dati del ministero confermano numerosi accessi e funzionalità del sistema, dall’altro gli imprenditori segnalano
prodecure complicate e costose, problemi e ritardi nella distribuzione dei dispositivi UBS e nell’installazione delle black box, malfunzionamenti dovuti a difetti strutturali nell’hardware e nel software, continui correttivi legislativi e procedurali.
Cerchiamo di capire come utilizzare il Sistema di tracciabilità. Esso si avvale di 3 fasi:
- carico dei rifiuti nel sistema da parte del produttore. Ognuna delle oltre 300 mila aziende piccole, medie e grandi del Paese ha ricevuto una chiavetta USB già predisposta con la propria scheda per il trasferimento dei rifiuti prodotti.
- carico dei rifiuti nel sistema da parte del trasportatore. La medesima operazione di caricamento dati sulla chiavetta viene effettuata dal trasportatore che inserirà la chiavetta USB nella black box del suo mezzo per dare la possibilità alle autorità di controllo di monitorare il percorso dei rifiuti dal produttore all’impianto di smaltimento;
- monitoraggio degli impianti di smaltimento, incenerimento e delle discariche. Mediante registrazioni e riprese video il movimento dei mezzi nelle discariche e nei centri di smaltimento è costantemente monitorato dai Carabinieri di tutela ambientale.
[Fonti: Ministero Ambiente; Piccole Medie Imprese]
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