Il funzionamento è molto simile a quello del SISTRI, il Sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi varato dal ministero dell’Ambiente alcuni mesi fa ma ancora in fase di stallo; eppure nel caso del progetto pilota di San Vito di Spilamberto, una frazione della provincia di Modena, ad essere rintracciabili saranno i rifiuti domestici. L’obiettivo è quello di gestire in modo eccellente, e trasparente, la raccolta differenziata monitorando costantemente il percorso dei rifiuti domestici, dai cassonetti per la raccolta differenziata ai centri di stoccaggio e riciclo di carta, plastica, vetro e metallo.
Il progetto pilota partirà il 28 novembre 2011 nella frazione del comune modenese per circa 1.000 utenze e consentirà la tracciabilità dei rifiuti di 500 cassonetti. Con il nuovo anno il modello gestionale di San Vito di Spilamberto, primo nel panorama europeo, verrà adottato in maniera graduale in tutto il territorio comunale di Spilamberto. I vantaggi per l’ambiente sono sin da subito evidenti, ma anche i cittadini potranno avere subito benefici economici, dal nuovo piano gestionale della raccolta differenziata: con la smart card si potranno applicare tariffe per le famglie proporzionate al reale utilizzo del servizio di smaltimento rifiuti. Non tutti i cittadini hanno mostrato entusiasmo per il nuovo progetto di gestione rifiuti messo in atto dal gruppo Hera e dalla regione Emilia Romagna, perché la tracciabilità non riduce, a detta dei cittadini, la quantità della spazzatura, modalità che sarebbe invece efficace con la raccolta domiciliare porta a porta, ma probabilmente l’adozione del “SISTRI” domestico faciliterà e renderà più trasparente lo smaltimento e il riciclo dei rifiuti. Riportiamo la denuncia dei cittadini del movimento Spilamberto 5 stelle
Ci sembra che tale iniziativa non miri a politiche di vera riduzione e al riciclo e riuso della materia prima impropriamente chiamata rifiuto. Il progetto che verrà attuato risulta limitato poiché ha come unico risultato di impedire ai cittadini dei comuni limitrofi di conferire rifiuti a Spilamberto. Il punto è che l’attenzione è indirizzata solo a difendersi da comportamenti poco corretti di altre persone, senza sfruttare tutte le possibilità che la gestione dei rifiuti può oggi offrire. Inoltre il badge o tessera non riconosce il genere di rifiuto introdotto nel cassonetto, quindi se la carta viene erroneamente collocata nel cassonetto della plastica o viceversa per il tesserino non ci sarà nessuna differenza; è comprovato che il sistema basato sui cassonetti provoca l’aumento costante della produzione dei rifiuti e la raccolta differenziata rimane a livelli troppo bassi che non riescono a superare, se non in casi eccezionali, il 35% di raccolta differenziata, percentuale prevista dal decreto Ronchi.
[Fonti: Il Corriere della Sera; via Emilia net]
[Photo Credit | Thinkstock]
Eduardo 25 Febbraio 2017 il 3:41 am
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