Sicilia, le ricerche petrolifere continuano e ora la Northen Petroleum vuole estendere le trivellazioni fino a poche miglia da Agrigento. Gli ambientalisti insorgono per fermare le trivelle e si appellano, insieme, al presidente Crocetta.
In Sicilia continuano le ricerche petrolifere grazie alla connivenza del Governo Monti, e di Clini e Passera in primis. Ora la Northern Petroleum vuole estendere le trivellazioni in un area di oltre 1300 km quadrati in prossimità del litorale di Agrigento. Greenpeace, Stoppa la Piattaforma, Apnea Pantelleria e le associazioni Agci-Agrital Sicilia e LegaCoop Pesca Sicilia vogliono impedirlo e per farlo hanno scelto di scrivere al presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, con la speranza di trovare chi abbia il coraggio di troncare subito sul nascere una simile possibilità (che abbiamo avuto modo di constatarlo, non è certo lontana dal poter essere autorizzata).
Il presidente della Regione Sicilia domani dovrà partecipare alla Conferenza delle regioni nella capitale, dove si discuterà proprio di trivellazioni off shore. Le associazioni scrivono a Crocetta:
Grazie al via libera del governo nazionale per le richieste avanzate prima del 2010, le compagnie petrolifere si stanno affrettando a chiedere al Ministero dell’Ambiente permessi per cercare petrolio pericolosamente vicine alla costa e alle aree protette. Chiediamo alla Regione Sicilia di mantenere le promesse fatte, e non lasciare nuovamente sole le associazioni locali in questa battaglia.
La Northern Petroleum si era vista bloccare delle concessioni per via del decreto Prestigiacomo, per poi ritrovarsi sbloccate nuove attività di prospezione petrolifera dal Decreto sviluppo varato la scorsa estate dall’ultimo governo. E adesso? Adesso è tempo che le regioni facciano fronte comune contro le trivelle. Con le parole di Giorgia Monti, responsabile della Campagna Mare di Greenpeace:
La Regione Sicilia ha l’opportunità di diventare leader di questa battaglia e fare fronte comune con le altre regioni contro questi nuovi attacchi. È ora di scegliere una governance del mare che tuteli le risorse e favorisca l’economia locale e non gli interessi delle compagnie petrolifere.
Ancora una volta gli ambientalisti chiedono di essere uniti contro le trivelle.
Photo credits | LC Ttaasen su Flickr
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