L”Organizzazione dei Produttori della Pesca della Sicilia Occidentale lancia l’allarme per le acciughe: a rischio a causa delle volanti a coppia, che godono ancora di privilegi assegnati venti anni prima e possono pescare praticamente tutto l’anno acciughe sottotaglia mettendo a grave rischio le capacità di riproduzione della specie.
Molto grave l’allarme lanciato da l’Organizzazione dei Produttori della Pesca della Sicilia Occidentale. Una storia purtroppo molto italiana di cattiva gestione di autorizzazioni, tale da mettere a rischio le popolazioni di acciughe nei mari siciliani. Come hanno spiegato i portavoce dell’associazione, le volanti a coppia
dovevano essere un esperimento con tanto di monitoraggio sul pescato, ma dopo due decenni senza l’analisi di qualsivoglia risultato, c’è da chiedersi cosa ci sia ancora da sperimentare viste le terribili conseguenze che sono da tempo sotto gli occhi di tutti in questo settore. Il tipo di pesca delle volanti, infatti, a differenza di quello ‘a lampara’, non è affatto sostenibile: si tratta di barche che pescano a strascico e senza badare alle dimensioni del pescato. Così accade di routine che prima di rientarare in porto, gettino in mare grandi quantità di acciughe morte (troppo piccole per essere vendute) sfuggendo al monitoraggio che si effettua solo a navigazione ultimata.
Grave quindi la situazione, in questo caso di gestione (pessima) della sostenibilità della pesca locale. Con tanto di contorno di prede accessorie (possono essere considerate tali le acciughe troppo piccole per essere vendute) da rigettare in mare ormai morte. Il danno risulta particolarmente grave in quanto le acciughe si riproducono al termine del primo anno di vita, deponendo fino a 40 mila uova. Va da sé che la pesca indiscriminata a strascico che coglie le acciughe non ancora giunte al loro momento riproduttivo, facendone strage, causa danni ingentissimi alle popolazione che abitano le acque vicine alla Sicilia. L’allarme è stato lanciato, ci sarà qualcuno ad ascoltarlo?
Photo credits | Paul and Jill su Flickr