L’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) questa mattina ha reso pubblico un dossier sulle risorse idriche dell’Unione, mettendo in evidenza il rischio siccità e la carenza idrica. I dati derivano da una scorretta gestione delle risorse, spesso sfruttate e da un uso improprio e insostenibile.
Come spiegato nel rapporto dell’Aea, l’estrazione intensiva delle falde acquifere in superficie ha saturato la capacità residua dei terreni, che praticamente non fanno in tempo a raccogliere altra acqua. Per far fronte al problema e al rischio siccità per i prossimi anni, si dovrebbe limitare l’uso di acqua, promuovendo un corretto uso della stessa, evitando quindi gli sprechi.
I dati non vanno presi alla leggera, perché se la siccità ha sempre interessato continenti come l’Africa e parte dell’Asia, ora l’allarme idrico arriva in Europa. Già nel 2003 la siccità ha colpito il centro sud del nostro Paese, causando danni per un totale di 12 miliardi di euro, conti alla mano fatti dalla società di assicurazione Munich RE. Secondo l’Unione europea negli ultimi 30 anni la carenza idrica e la siccità hanno gravato sui cittadini oltre 100 miliardi di euro.
La Direzione generale ambiente della Commissione europea ha messo in evidenza che già nel dicembre 2000 l’Unione avrebbe dovuto impegnarsi sul tema delle risorse idriche, mettendo in atto l’adozione di piani di gestione sui bacini idrografici, ossia la direttiva- quadro n. 2000/60/EC- Water Framework Directive. La Commissione inoltre ha puntato il dito su due aspetti in particolare: il costo dell’acqua e sulla prevenzione della siccità. L’attuazione dei piani di gestione delle risorse idriche potrebbero comportare un aumento dei costi per i cittadini, per scoraggiare ogni abuso e spreco di acqua. Questo difatti già avviene in Italia, dove le tariffe a blocchi prevedono un uso limitato delle risorse, in quanto superare la soglia di costo fa aumentare la bolletta dell’acqua in modo esponenziale. Il sistema di fornitura di acqua potabile residenziale, efficace nel nostro Paese, si sta diffondendo in tutti gli stati dell’Ue, ma la strada è ancora molta da fare e se si attendono altri anni prima di mettere in pratica il Wfd la carenza idrica e lo sfruttamento delle falde potrebbero diventare problemi irreversibili.
[Fonte: Il sole 24 ore]
[Foto: alpbachtal]
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