Qualche giorno fa avevamo spiegato come in molte parti del mondo questi ultimi mesi hanno fatto registrare la più forte siccità che si ricordi a memoria d’uomo. Purtroppo i dati scientifici disponibili ora rendono manifesto come la situazione sia molto più grave. Altro che memoria d’uomo, la siccità che ha colpito il Nord America dal 2000 al 2004 è stata la più forte degli ultimi 800 anni, e quella che stiamo vivendo oggi non è altro che la sua prosecuzione.
Gli scienziati dell’Oregon State University che hanno effettuato lo studio, pubblicato su Nature, hanno nominato “siccità cronica” questo fenomeno, ma secondo loro non ha più tanto senso chiamarla siccità visto che di fatto diventerà la normalità. Il riscaldamento globale non ha fatto altro che peggiorare le condizioni di siccità precedenti, tanto che alla fine delle rilevazioni di questo periodo secco che gli americani stanno vivendo in questi mesi probabilmente il periodo 2000-2004 sembrerà addirittura florido.
I modelli climatici e le proiezioni indicano che le precipitazioni di questo periodo saranno effettivamente più vicine alla fase chiamata “fine umida” iniziata durante la seconda metà del 21° secolo. L’effetto, com’è noto, è devastante in quanto non solo ne risentono le attività umane e gli animali, ma soprattutto a farne le spese sono le foreste che riescono a recuperare la CO2 dall’atmosfera ad un tasso di circa la metà rispetto al normale nelle zone colpite (Stati Uniti Occidentali, Canada e Messico). Come se non bastasse la vegetazione secca rilascia ancor più anidride carbonica, con l’effetto di amplificare il riscaldamento globale.
Se le emissioni globali di anidride carbonica non scendono, il futuro sarà ancora peggiore
ha affermato Beverly Law, co-autrice dello studio e docente di biologia. Secondo alcune stime la parte Occidentale degli Stati Uniti è in grado di recuperare mediamente, attraverso la sua vegetazione, circa il 30% delle emissioni di origine umana prodotte dalla combustione dei fossili. Stando alle stesse stime entro la fine del secolo non ci sarà più la capacità di assorbire nemmeno un grammo di anidride carbonica, e gli effetti saranno devastanti. La previsione della biologa è che tra il 2006 e il 2100 saranno ben 85 gli anni in cui si avranno precipitazioni uguali o addirittura inferiori a quelle del periodo 2000-2004, ed il 2012 sarà solo uno dei tanti anni.
[Fonte: Sciencedaily]
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