Le conseguenze della grande siccità dell’estate 2012 continuano a emergere. I fiumi maremmani, l’Ombrone in particolare, stanno diventando salati a causa dell’acqua marina che risale i fiumi in secca. E ora molte specie sono a rischio, anche quelle del Parco naturale dell’Uccellina.
Meduse e pesci di mare sono stati ritrovati alcuni km a ovest della foce del fiume Ombrone, e l’allarme è scattato subito raggiungendo anche i media: l’acqua dei fiumi (monitorata da diverse università), a causa della siccità, diviene più salina per via della risalita dell’acqua del mare.
La situazione si fa molto difficile per tutta una serie di animali a rischio: dalla testuggine d’acqua al martin pescatore, passando per i germani reali. La siccità causa danni ingenti ai loro ecosistemi, riducendo, tra l’altro, il il livello dell’acqua del Lago di Burano, punto fondamentale per gli uccelli migratori. Fabio Cianchi, il coordinatore delle oasi WWF della provincia di Grosseto ha dichiarato:
La situazione è molto grave. In 22 anni di lavoro da sentinella ambientale mai avevo visto una situazione così grave. Nel lago di Burano il nostro pluviometro ha registrato 165 millimetri di pioggia, quando nel torrido anno 2003 si era fermato a 400 e già allora le cose andarono male.
Grave quindi la situazione in Maremma, tanto per l’aumento di salinità dei fiumi quanto per la riduzione del livello delle acque interne, riguardo a cui peraltro erano già emersi problemi in svariate parti d’Italia a causa del caldo che, provocando la proliferazione delle alghe, determinava anche anossia e morìe di pesci. Tornando alla maremma, a quanto sembra l’unica vera speranza affinché la situazione d’emergenza possa rientrare è affidata alla pioggia, che si spera arrivi presto e abbondante, permettendo alle tante specie a rischio di riacquistare un habitat più vivibile riuscendo quindi a superare questo periodo critico dovuto alla siccità.
Photo Credits | Luca 4891 su Flickr
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