Arriva dalle regioni il sì alla preapertura della nuova stagione di caccia, nonostante negli ultimi giorni le maggiori associazioni ambientaliste e animaliste, nonché il ministro Mario Catania e il ministro dell’ambiente Corrado Clini, ne avessero auspicato il posticipo. Successi solo parziali per i ricorsi del WWF, ora sulle furie: nella maggior parte delle regioni si comincerà a sparare già da oggi. Il WWF annuncia tuttavia nuovi ricorsi.
Nei giorni scorsi si era parlato della grande coesione delle associazioni animaliste e ambientaliste, tra cui WWF, Legambiente e Lipu, nel lanciare l’appello al posticipo dell’apertura della nuova stagione di caccia. E le associazioni non erano nemmeno sole, alla loro richiesta si erano affiancate infatti le voci del ministro per le politiche agricole Mario Catania e del ministro dell’ambiente Corrado Clini. Il risultato tuttavia è lontano da quanto sperato: quasi tutte le regioni hanno infatti ignorato l’appello dando tranquillamente il via alla preapertura della stagione venatoria.
La preapertura giunge in un momento delicato, non solo nel periodo in cui molti animali si prendono ancora cura della nuova prole, ma anche dopo un’estate difficile caratterizzata da una straordinaria siccità. Il ministro Clini ha dichiarato:
Autorizzare l’apertura della caccia anticipata, in deroga al calendario venatorio e nonostante il parere contrario dell’Ispra, come è stato fatto da alcune Regioni, è una scelta che non condivido.
Aggiungendo di star “valutando la possibilità di introdurre norme che evitino in futuro questa pratica non sostenibile”. Nel frattempo i responsabili del WWF esprimono il proprio rammarico per la decisione delle regioni, annunciando tuttavia nuovi ricorsi.
Pur di accontentare quell’1% della popolazione che imbraccia la doppietta e forse tentare di intercettarne il relativo consenso alle urne la politica non esita a negare l’evidenza, compresa la siccità di questi mesi e i gravi danni subiti da territorio e fauna.
Alle dichiarazioni del WWF risponde l’Arcicaccia, con un’affermazione piuttosto discutibile:
L’Ispra nelle sue carte ha spiegato che la sospensiva valeva alle condizioni climatiche date: domani ci sarà pioggia.
A questo punto, al di là del dibattito fra le varie associazioni, che difficilmente si concluderà qui, non resta che aspettare i risultati dei nuovi ricorsi presentati affinché le regioni tornino sui loro passi sospendendo la preapertura della stagione di caccia.
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