Sono state anticipate al 1 gennaio 2013 le sanzioni alla legge che vieta la commercializzazione di shopper non biodegradabili e non compostabili, in favore di un mercato sempre più attento all’ambiente e ai criteri di sostenibilità. Assobioplastiche, l’Associazione italiana delle Bioplastiche e dei Materiali biodegradabili e compostabili, spiega quali tipologie di shopper sono conformi alla legge e quali sanzionabili, e nemici dell’ambiente.
Il decreto legge sui sacchetti per asporto merci approvato il 18 e 19 ottobre 2012, la cui commercializzazione è regolata dalla legge n. 28 del 24 marzo 2012, anticipa di una anno il termine dell’entrata in vigore delle sanzioni per la produzione e la vendita degli shopper non biodegradabili e compostabili. Leggiamo quali sono le sanzioni e quali le tipologie di shopper definiti dal dl n. 179 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 ottobre 2012.
Gli unici shopper commercializzabili in Italia sono:
- quelli biodegradabili e compostabili conformi alla EN 13432;
- quelli riutilizzabili di spessore superiore a 100 micron per usi non alimentari e 200 micron per gli usi alimentari, se con maniglia esterna alla dimensione utile del sacco;
- quelli riutilizzabili di spessore superiore a 60 micron per usi non alimentari e 100 micron per gli usi alimentari, se con maniglia interna, ossia i sacchi “a fagiolo”.
Le sanzioni stabili dal Governo partono da un minimo di 2.500 euro fino ad un massimo di 25.000, cifre che, come si legge nel testo del decreto legge “possono essere quadruplicate qualora il soggetto che viola la legge generi almeno il 30% del suo fatturato dall’attività di produzione e distribuzione dei sacchetti da asporto merci”.
I sacchetti compostabili, consiglia l’associazione italiana Assobioplastiche, possono essere utilizzati per la raccolta differenziata della frazione organica oppure, qualora nel Comune di residenza non vi sia la possibilità di differenziare la frazione organica, gli shopper possono essere utilizzati come contenitori per i rifiuti ed essere smaltiti nei contenitori per la plastica.
[Fonte e foto: Assobioplastica]