Oggi siamo abituati ad avere frutta e verdura tutto l’anno anche al di fuori della stagione di appartenenza. Di per sé non è una pratica sostenibile, ma la nostra abitudine ad avere tutto e subito ci ha portati inevitabilmente a questo stravolgimento dei cicli naturali. Ma siccome è sempre meglio coltivare in casa anziché acquistare dall’estero, la soluzione migliore è la serra. Negli ultimi anni però si stanno diffondendo anche da noi delle strutture speciali, inventate in Olanda, e che ci auguriamo prendano sempre più piede: le serre fotovoltaiche. Ma di cosa si tratta?
Per tentare di semplificare il concetto, non è altro che una normale serra, adibita a coltivazioni agricole o fioricoltura, ma che ha il tetto (e può avere anche le pareti) ricoperto da pannelli solari. Si tratta di un avanzamento tecnologico delle normali serre in quanto permette di produrre una grande quantità di energia con cui far funzionare la struttura, e guadagnare anche sulla rivendita dell’elettricità non utilizzata.
La serra fotovoltaica conviene più della normale serra ed anche per diversi motivi. Il primo è che viene in gran parte finanziata dallo Stato. A parte i fondi per l’imprenditoria e per i coltivatori diretti, anche quelli per l’installazione dei pannelli solari sono molto importanti. Va inoltre considerato che le serre fotovoltaiche accedono a finanziamenti diversi da quelli a cui può accedere un normale cittadino che vuole installare un pannello sul tetto di casa sua, ma hanno l’obbligo di effettuare l’attività agricola all’interno della struttura per tutta la durata del finanziamento stesso. Dunque non pensate di fare i furbetti facendovi pagare i pannelli e guadagnando solo sull’elettricità.
Un’altra fonte di guadagno è proprio la rivendita dell’elettricità. Più è grande la serra, più sono i pannelli installati, e di conseguenza maggiore è la quantità di energia prodotta. Ma per far funzionare una struttura del genere di energia ce ne vuole davvero poca, e allora si può guadagnare molto dalla messa in rete di quella che non si utilizza.
La realizzazione può essere effettuata in due modi: monofalda o bifalda. Non si può infatti riempire il tetto di pannelli perché altrimenti non entrerebbe la luce solare che serve alle piante per crescere. E allora le strutture monofalda prevedono l’alternanza di pannelli solari e vetro trasparente, mentre le bifalda prevedono metà tetto coperto da pannelli e l’altra metà da vetri trasparenti. Ovviamente poi ci sono diverse alternative a seconda delle preferenze di ognuno, come i pannelli fotovoltaici semi-trasparenti ed altre soluzioni.
Attenzione però perché bisogna anche rispettare dei parametri. Ad esempio la costruzione dev’essere alta almeno 2 metri, larga almeno 6, e se si vogliono costruire più serre bisogna distanziarle di almeno 6-7 metri. I costi variano a seconda del materiale e della ditta scelta, e degli incentivi presenti al momento della stipula del contratto. Da questo punto di vista continuate a seguirci in quanto sulle pagine di Ecologiae comunichiamo di volta in volta ogni cambiamento degli incentivi statali alle energie rinnovabili.
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