Ormai le scuole italiane sono diventate uno dei posti peggiori dove mandare i propri figli. Criminalità, edifici fatiscenti ed adesso anche l’inquinamento. Sì perché facciamo tanto per curare la nostra casa, cercando di ridurre l’inquinamento indoor, ma poi mandiamo i nostri figli in edifici scolastici polverosi e ricchi di CO2. Se ne sono accorte alcune associazioni di categoria, in particolare dei genitori, che si sono unite nel tentativo di porre un rimedio. Ricostruire le scuole è impossibile, non ci sono i soldi nemmeno per la carta igienica, ma almeno si possono tenere alcuni comportamenti mirati.
Si spiegano così le “Linee di indirizzo per la prevenzione nelle aule scolastiche dei fattori di rischio indoor per allergie ed asma”, una sorta di guida nata dallo studio di Cittadinanzattiva denominato “Sicurezza, qualità e comfort degli edifici scolastici 2012”, il quale ha rilevato una situazione nelle scuole molto critica. Il motivo principale è legato al fatto che si tratta di strutture molto vecchie. Più della metà ha più di 40 anni, e così la polvere ed i vocs rendono l’aria irrespirabile. Vengono spiegate anche in questo modo le epidemie di allergie che sembrano in aumento nella popolazione infantile.
Tra le direttive c’è prima di tutto un’attenzione maggiore alla pulizia. Oltre alla polvere, una vera minaccia è rappresentata dalla muffa, troppo spesso sottovalutata. Ma anche il fumo di tabacco, che all’interno degli edifici è proibito, ma si sa che spesso gli alunni fumano nei bagni. Ed anche fumare nel cortile durante l’intervallo non è di certo salutare. E poi ci sono gli allergeni che, se in un adulto possono non creare disagi, in un bambino possono essere molto più dannosi. Inoltre sarebbe bene ventilare le aule e, se possibile per le amministrazioni, limitare il traffico veicolare nei pressi delle scuole.
Le conseguenze se non si fa nulla sono note e vanno dall’insorgere dell’asma alle altre malattie respiratorie, comprese le allergie. Recenti studi hanno inoltre dimostrato che un’aria insalubre può influire anche sull’apprendimento, minando così i risultati scolastici. Il problema riguarda quasi tutte le scuole italiane dato che lo studio da cui è scaturita questa guida è stato effettuato sugli istituti di 8 Regioni, dal Friuli alla Sicilia, ed il livello di Pm10 superiore alla norma è stato trovato nel 94% degli istituti. Le fonti principali restano i gessetti per la lavagna, ma ci sono anche colle, vernici, e persino gli spray mangiapolvere che, usati in teoria per ripulire l’aria, in realtà sono più dannosi della polvere stessa perché in molti casi considerati cancerogeni.
[Fonte: Repubblica]
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