A quasi un anno di distanza dall’annuncio dell’obiettivo della Scozia di voler diventare al 100% rinnovabile entro il 2020 si parla già di fallimento. O almeno di un rischio molto elevato. I comitati parlamentari (le nostre commissioni) dell’economia, dell’energia e del turismo, hanno già messo le mani avanti affermando che è “difficile” che entro quella data il loro Paese otterrà l’energia esclusivamente dalle fonti rinnovabili.
Gli ostacoli sono diversi. Uno è il timore che ciò che è successo in America, con il miliardario Donald Trump che ha avviato una battaglia personale contro i parchi eolici off-shore che danneggerebbero il turismo, possa ripetersi anche in Scozia. Per questo le banche hanno già rivisto i propri contratti. Un altro ostacolo è che solo ora ci si è resi conto di quanto sia costoso trasportare l’energia del vento, delle onde e delle maree per tutto il Paese. In pratica andrebbe rivista la rete energetica nazionale, e non si tratta di certo di pochi spiccioli.
Un po’ di problemi li sta creando anche il Governo britannico che sta fissando dei paletti burocratici assurdi. Si sa infatti quanto soprattutto in Inghilterra si voglia continuare a puntare sulle vecchie forme energetiche, pur non disdegnando le rinnovabili, e quindi è chiaro che ci vanno sempre con maggiore cautela. Inoltre il Parlamento britannico ha deciso di fissare il proprio taglio delle emissioni al 2020 al 30% rispetto ai livelli del 1990, ben al di sotto dell’obiettivo di Alex Salmond, Primo Ministro scozzese, che voleva portare tale limite al 42%.
Inoltre c’è una battaglia su chi dovrebbe sostenere i sussidi all’industria rinnovabile, con il Parlamento spaccato tra chi afferma che questa svolta dev’essere sostenuta dall’intero Regno Unito, e chi, per dirla in maniera semplice, afferma che se vogliono l’energia rinnovabile, che se la paghino da soli. Intanto però lo sforzo è stato apprezzato da tutto il mondo in quanto il Governo scozzese con questa scelta è riuscito in due imprese: creare migliaia di posti di lavoro e snellire le pratiche burocratiche legate a questi investimenti. Insomma, arrivare al 100% di energia rinnovabile al 2020 la vediamo difficile, ma anche soltanto avvicinarsi a tale obiettivo sarebbe già un risultato esaltante.
[Fonte: The Guardian]
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