Dormireste mai con delle scorie nucleari nel letto? Probabilmente, sapendo che esse sono altamente radioattive e portano al cancro direste di no, ma c’è qualcuno che ha dichiarato di volerlo fare: il prof. Umberto Veronesi. Saremmo curiosi di vederlo dormire abbracciato ad un barile grondante liquido velenoso, ma è proprio quello che, secondo Greenpeace, avrebbe detto il più famoso oncologo italiano.
L’associazione ambientalista che più di tutte si sta battendo per evitare il ritorno al nucleare in Italia ha lanciato una campagna per rendere note al pubblico le “sparate” (così le hanno definite) di colui che, dall’alto della sua esperienza, dovrebbe rassicurare gli italiani sulla non pericolosità di questa fonte energetica.
Nell’ambito della campagna “Il Pinocchio Nucleare: smascheriamo tutte le bugie del prof. Veronesi”, Greenpeace ha spiegato che, se davvero dormissimo con le scorie nucleari nel letto, ogni anno avremmo 250 mila nuovi casi di tumori fatali, e non basterebbero 100 Veronesi per evitarli. Ma purtroppo non finisce qui.
Per convincere i comuni ad aprire le porte alla più pericolosa delle energie, l’oncologo ha spiegato che in Spagna i comuni fanno a gara a chi deve prendersi le scorie, come se fosse cioccolata. In realtà, secondo i dati della sezione spagnola di Greenpeace, sarebbero appena 8 su 8.000 i comuni nella penisola iberica disponibili ad accaparrarsele, mentre le Regioni si sono tutte opposte.
Speriamo stesse scherzando, o magari avesse capito male, il professore quando ha dichiarato, sempre secondo quanto afferma Greenpeace, che in Svizzera sono state “ordinate” 3 centrali nucleari. Infatti, da quanto si apprende, le tre centrali nucleari di cui si parla dovrebbero chiudere, non aprire, e per avviarne di nuove il Governo, molto più rispettoso del popolo che in Italia, chiederà l’autorizzazione ai cittadini con un referendum.
Ma come mai il prof. Veronesi dice così tante bugie sul nucleare? La risposta è semplice: è stato nominato presidente dell’Agenzia per la sicurezza nucleare. In pratica, detto in parole povere, sarà la faccia istituzionale della nuova politica sul nucleare, responsabile del compito più difficile, e cioè convincere gli italiani che si tratta di centrali sicure costruite per il bene del Paese. Peccato che, raccontando queste storie, si ottenga esattamente l’effetto opposto.
Greenpeace chiede, a chiunque ne sia interessato, di pubblicare la foto di Veronesi-Pinocchio (qui in alto) sul proprio profilo Facebook, inviare una e-mail di protesta all’oncologo e leggere e condividere il loro blog.
Commenti (4)