La notizia è di quelle che fanno discutere. Sembra quasi una bufala travestita da operazione scientifica. Per arginare lo scioglimento dei ghiacciai una squadra di imbianchini è all’opera sulle Ande peruviane per dipingere di bianco le pareti rocciose. L’obiettivo è riflettere le radiazioni solari e respingere il calore, piuttosto che assorbirlo.
Una stupidaggine immensa
stando a quanto afferma lo stesso ministro dell’Ambiente di Lima.
Ma allora, se non c’è il ministero dell’Ambiente dietro questa trovata, chi c’è?
Ebbene pare che il progetto sia stato finanziato nientepocodimenoche dalla Banca Mondiale, che ha stanziato ben 200 mila dollari all’ideatore Eduardo Gold e alla sua équipe di pittori. L’idea di Gold era risultata tra quelle premiate nel 2009 dalla Banca Mondiale tra le “100 migliori idee per salvare il pianeta“.
Ma cosa credono di fare e di ottenere dipingendo di bianco le pareti del ghiacciaio? E’ presto detto: siamo nell’ambito della geo-ingegneria e il principio scientifico è quello di evitare, utilizzando il bianco, che l’area si surriscaldi assorbendo le radiazioni solari. Il bianco infatti rifletterebbe le radiazioni invece che assorbirle. A cosa porterà quest’operazione lo spiega lo stesso Gold:
Questo determinerà una sorta di micro-clima, insomma come dire che il freddo genererà più freddo, così come il calore provoca maggiore surriscaldamento.
In molti sono scettici, soprattutto riguardo alla validità di questo principio sui ghiacciai delle Ande, lungo ben 3 mila chilometri. Tempo fa, il bianco per le strade ed i tetti contro il surriscaldamento delle città era stato alla base di una campagna lanciata da Steven Chu, premio Nobel per la Fisica e ministro per l’Energia e l’Ambiente degli Stati uniti. Funzionerà anche a quelle altitudini (4.700 metri) e su quelle lunghezze?
Quel che è certo è che non sarà un gioco da ragazzi per i quattro imbianchini (nella foto in homepage), già al lavoro sul ghiacciaio Chalon Sombrero, dipingere una ventina di ettari in 15 giorni per poi passare agli altri 70 ettari dei tre massicci montuosi inclusi nel progetto di Gold.
[Fonte: Lastampa]
[Foto: BBC]
Giuseppe Rossi 28 Giugno 2010 il 8:49 pm
Peccato che la radiazione riflessa alla fine non riesca ad uscire, la serra rimane una serra, anche se dipingi di bianco un vaso alla fine ben poco cambia.
Queste cose sono proprio stupidaggidi belle e buone.
E così avveleniamo anche l’ambiente con qualche tonnellata di vernice chimica, non certo organica, proprio una bella pensata ci voleva un genio per arrivarci.
Le culture di batteri muoiono dopo un pò avvelenate dagli stessi loro rifiuti, la stessa cosa che sta facendo l’umanità, eppure dovremmo avere un pò più di cervello dei nostri piccoli coabitanti del pianeta !
Paola Pagliaro 28 Giugno 2010 il 11:19 pm
ma a questo punto qualcuno dovrebbe impedirglielo! Come lo avrà vinto il premio per le 100 migliori idee per salvare il pianeta, resta un mistero!