E’ un principio fisico elementare, se in un bicchiere d’acqua mettete un cubetto di ghiaccio, più acqua c’è e più il cubetto si solleva. Con le dovute proporzioni è quello che sta accadendo alla Groenlandia. Quella enorme distesa di ghiaccio ai confini con il Polo Nord si sta sollevando, e gli scienziati della Ohio State University che la stanno studiando non hanno dubbi: la colpa è dei mutamenti climatici.
Le temperature si stanno inequivocabilmente sollevando, di conseguenza sempre più ghiacciai si sciolgono. Ciò non ha fatto altro che aumentare il livello del mare e tutto ciò ha sollevato di 15 millimetri la Groenlandia solo nell’ultimo anno. I ricercatori americani hanno però sottolineato come questo innalzamento non si è verificato solo quest’anno, ma è una pratica quasi abituale negli ultimi tempi.
A riferirlo è Michael Bevis, docente di Geodinamica presso la Scuola di Scienze della Terra dell’Università dell’Ohio, il quale ha analizzato le 50 stazioni di rilevamento sparse per tutta la costa groenlandese, le quali sono arrivate a misurare un picco di 20 mm di innalzamento in alcuni punti. Ciò significa che
una fusione supplementare implica che faremo esperienza di un aumento più rapido del livello del mare. Il processo non è in realtà un processo costante
afferma Bevis, che lascia intendere che se le cose non dovessero cambiare, il livello del mare si innalzerebbe ancora di più e la prima a farne le spese sarà proprio la Groenlandia, oltre alle varie isolette che rischiano di venire sommerse. Secondo lo scienziato negli ultimi anni la parte Meridionale del Paese ha perso 100 miliardi di tonnellate di ghiaccio a causa del riscaldamento del clima, e questo processo di certo non terminerà qui. Dopo di loro i prossimi potremmo essere noi visto che, come fanno notare i geologi, anche la Scandinavia si è sollevata dall’ultima glaciazione di 15 mila anni fa, e non è detto che sia l’unica a registrare cambiamenti così importanti.
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