L’Unione Europea è ancora un apparato burocratico con leggi che valgono per alcuni e non per altri. Nonostante esista una Comunità che teoricamente dovrebbe seguire sempre le stesse regole, l’autonomia dei vari Paesi rende possibile per ognuno trasgredire come meglio crede. Capita così che le leggi differenti tra Est ed Ovest dell’Europa permettano a commercianti senza scrupoli di arricchirsi a scapito della salute degli altri cittadini ignari.
A spiegare come sia stato possibile far scoppiare tutto questo scandalo è Andrea Zerbini del macello Zerbini & Ragazzi snc di Fosdondo, in Emilia, intervistato da Repubblica. Il signor Zerbini è titolare del macello che ne porta il nome, ed è quindi molto ben informato sul funzionamento del mercato dei cavalli. Secondo la legge infatti, c’è tutta una serie di esami da eseguire sui cavalli da pasto e diverse procedure da seguire per far arrivare la carne dalla stalla alle nostre tavole.
Di solito negli allevamenti in cui i cavalli vengono fatti nascere con questo scopo non ci sono problemi. Il problema nasce con i cavalli da corsa, registrati ufficialmente come “cavalli da vita”. Questi ricevono il marchio “non Dpa” che sta a significare che non possono essere macellati dopo la loro morte. Questo accade perché vengono trattati con degli antinfiammatori come il fenilbutazone che, se assunto in grandi quantità dall’uomo, può essere tossico. Questi animali dovrebbero morire di morte naturale, e dopodiché dovrebbero essere cremati negli appositi forni messi a disposizione dalla ASL.
Purtroppo i costi elevati di questa procedura e la crisi del settore porta molti allevatori disonesti a non seguire queste procedure ma, una volta che il cavallo non può più correre, lo uccidono e lo spediscono in Romania o in altri Paesi dell’Est in cui viene macellato per produrne il pastone che viene poi rispedito dall’altra parte del Continente per “allungare” la carne, anche di altri animali, come si è scoperto da qualche settimana. Il signor Zerbini afferma che questa pratica va avanti da anni e sperava che prima o poi scoppiasse lo scandalo, ed ora tutto si è avverato. Ora che il legislatore sa dove deve agire, vedremo se farà qualcosa.
[Fonte: Repubblica]
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