La vicenda ricorda un po’ quella di Punta Perotti, solo che questa volta ci troviamo in Sicilia. Per la precisione a Scala dei Turchi, nell’agrigentino, una meraviglia naturale unica dove alcuni costruttori senza scrupoli (e lasciatecelo dire, anche senza gusto) hanno deciso di realizzare un maxi albergo proprio a ridosso del mare. Senza dubbio sarebbe stato un affare vista la suggestiva veduta. Peccato però che, se fosse stata completata, sarebbe stata deturpante. Per questo oggi avverrà l’abbattimento per ordine della Procura.
Ci troviamo nel Comune di Realmonte, uno dei tanti meravigliosi della Sicilia che si affacciano sul mare, frequentato ogni anno da migliaia di turisti. Circa 15 anni fa su una delle spiagge principali furono avviati i lavori per la costruzione di un albergo enorme. Oltre alla bruttura in sé, ci si sono messe anche diverse noie burocratiche a rallentare il progetto, tanto che da anni ormai è fermo con soltanto lo scheletro realizzato, e costringe i turisti a passare di fianco a questa bruttura di cemento prima di raggiungere la spiaggia.
Da anni le associazioni ambientaliste, ma anche i turisti stessi e persino personalità di peso come lo scrittore Andrea Camilleri, chiedono l’abbattimento di questo ecomostro, ma si sa che queste cose vanno per le lunghe. In particolare proprio dopo il caso di Punta Perotti in cui i costruttori hanno vinto la causa di risarcimento danni. Questa volta però sono stati superati tutti gli ostacoli ed il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo ed il sostituto Antonella Pandolfi hanno ordinato l’abbattimento.
Il tutto in tempo per la stagione turistica. Anche se molti siciliani già in questi giorni stanno andando al mare, i mesi fondamentali di luglio e agosto dovrebbero essere preservati perché tra abbattimento e liberazione dell’area dalle macerie ci vorrà circa un mese. Sempre lungaggini burocratiche italiane permettendo.
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