E’ un’ipotesi assolutamente inconcepibile
che più di 12 tonnellate di nichel e milibdeno, rifiuti altamente tossici, siano dispersi nei fondali del Tirreno al largo di Gorgona dove di trova il Santuario dei Cetacei. Con queste parole l’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA) chiede al Ministero dell’Ambiente di fare chiarezza sulla vicenda dei 96 fusti tossici dispersi nelle acque di Livorno dal dicembre scorso.
evitando così una catastrofe ambientale che avrebbe ben pochi precedenti nella storia del Nostro Paese.
Il maggio scorso aveva avuto inizio il piano di recupero dei 96 fusti contenenti rifiuti tossici, finiti in mare a causa di un’avaria dell’Eurocargo Grimaldi. Entro il mese di marzo 2013 le acque presso il Santuario dei Cetacei sarebbero dovute essere sgrombre dai bidoni, ma a quanto pare non è così. L’ENPA ne torna a parlare denunciando quella che è la realtà
Secondo quanto appreso da fonti di stampa, vi sarebbe la possibilità che più di 70 fusti tossici contenenti nichel e molibdeno, dispersi il 17 dicembre 2012 dalla portacontainer Venezia della Grimaldi al largo di Gorgona nel Santuario dei Cetacei sarebbero destinati a restare in mare; quindi a non essere mai messi in sicurezza. Per noi questa è una ipotesi assolutamente inconcepibile.
Il direttore scientifico dell’ENPA, Ilaria Ferri, è stata molto chiara
Gli italiani devono sapere che sui fondali del Tirreno Centrale, in pieno Santuario dei Cetacei, una delle aree marine protette più importanti d’Europa ma di fatto aggredita quotidianamente dall’impatto antropico di ogni tipo, si trova una vera bomba ad orologeria che potrebbe avere effetti devastanti sia per la sopravvivenza degli abitanti del mare, sia per la salute dei cittadini. Se già non è esplosa.
Difatti nei fondali ci sono più di 12 tonnellate di nichel e molibdeno e se fuoriuscissero dai fusti sarebbe un disastro per l’ambiente, e per le tasche dello Stato italiano che dovrebbe sborsare fior di quattrini per bonificare l’area e tentare di arginare il danno causato all’ecosistema del Tirreno. Il presidente fa leva anche su quelli che sarebbero gli effetti sugli animali e sull’uomo qualora i rifiuti tossici finiscano nella catena alimentare
è opportuno che il Ministero dell’Ambiente smentisca tale ipotesi e garantisca con ogni strumento il prosieguo della ricerca dei fusti per quanto complessa essa possa essere, e provveda immediatamente di concerto con il Ministero dei Trasporti e della Salute a regolamentare in modo più rigido i trasporti di sostanze potenzialmente tossiche e dannose per l’ambiente, prevedendo rigidi protocolli tesi a garantire la sicurezza di tutto l’ecosistema e della biodiversità. L’ENPA ha già presentato un esposto e non tollererà che quei contenitori restino sui fondali del Tirreno. Siamo già pronti ad una immediata ed ulteriore azione legale.
[Fonte: Asca]
[Photo Credit | Thinkstock]