Si chiama LemurFaceID e si tratta di un sistema informatico in grado di identificare le oltre cento specie di lemuri esistendi in Madagascar con una precisione del 98,7%. Lo studio pubblicato da un team di ricercatori e scienziati pubblicato sulla rivista BMC Zoology punta ad utilizzare il riconoscimento facciale per salvare i lemuri dall’estinzione monitorandoli durante il loro ciclo di vita.
Tecnologia già utilizzata negli aeroporti per catturare i criminali, il riconoscimento facciale studiato da questo team di scienziati punta ad identificare in modo univoco gli esemplari di lemuri presenti in Madagascar. L’idea è stata quella di modificare il software per il riconoscimento facciale umano, studiandone una versione adeguata ai tratti somatici dei lemuri, che proprio come gli uomini hanno volti con caratteristiche uniche e inconfondibili tra di loro. Il software è accuratissimo e sarà utile per salvare i lemuri dall’estinzione perchè una volta che sarà ottimizzato, il sistema potrà aiutare nella ricerca a lungo termine sulle specie in pericolo fornendo un metodo di identificazione rapido, economico, accurato e non invasivo.
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Con l’identificazione facciale si potranno monitorare singoli lemuri o intere popolazioni nel lungo periodo, controllando ad esempio quanto gli esemplari vivano in natura, qual è la loro frequenza di riproduzione, il tasso di mortalità infantile o giovanile e infine si potranno avere dati certi sulla crescita o sul declino di una popolazione. E quindi il LemurFaceID potrà anche essere strumento utile per ideare nuove strategie di conservazione e protezione dei lemuri, che attualmente sono un gruppo di mammiferi fortemente a rischio.
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La caccia illegale, la distruzione del loro habitat naturale e la cattura sono i tre elementi che più contribuiscono all’estinzione di questi simpaticissimi mammiferi. In particolare negli ultimi anni il Madagascar è stato interessato dalla massiccia costruzione di miniere di zaffiri a cielo aperto. Migliaia di persone hanno iniziato a cercare fortuna scavando in modo illegale alla ricerca di pietre preziose e quindi distruggendo in modo massiccio e rapido l’ambiente nel quale i lemuri sono abituati a vivere.
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