Voglio andare a vivere in campagna. Così cantava Toto Cutugno, e non aveva tutti i torti. Ci sarà poi andato a vivere lontano dal caos della grande città? Se lo avesse fatto, avrebbe certamente operato una scelta giusta. Stando ai dati raccolti da Legambiente pare infatti che vivere in città faccia male alla salute per una miriade di motivi. Primo tra tutti, l’inquinamento da polveri sottili, che provoca asma, malattie respiratorie e mina la qualità della vita quotidiana, mettendo a rischio soprattutto i bambini.
Legambiente ha presentato la sua analisi nell’ambito della V Conferenza ministeriale ambiente e salute organizzata dai ministeri dell’Ambiente e dalla Salute italiani e dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Europa.
I cinque aspetti negativi del vivere in una metropoli sono stati così sintetizzati da Alberto Fiorillo, responsabile mobilità di Legambiente:
Incidenti stradali, obesità ma anche piccole conflittualità, stress, rumore e insonnia minano la nostra salute in città ogni giorno.
Il traffico fa litigare sei italiani su dieci, mettendoli, ovviamente, e quotidiamente, di malumore. Molti anche gli incidenti stradali in città:
Nel 2008 sulle strade urbane si sono verificati 168.088 incidenti (76,8% del totale) che hanno causato 228.325 feriti (pari al 73,5% sul totale) e 2.076 morti (pari al 43,9%).
La vita cittadina provocherebbe anche un aumento del tasso di obesità, causato da sedentarietà e cattiva alimentazione. Usare la bici per gli spostamenti è, in questo caso, a detta degli esperti, la migliore soluzione per scongiurare l’accumulo di chili di troppo. E poi c’è l’inquinamento acustico: secondo un’indagine dell’ISTAT il 36,8% dei cittadini lamenta gravi problemi relativi al rumore nella zona di residenza, il che è causa di insonnia e nervosismo. Insomma, tra litigi, inquinamento, rumori, chili di troppo, nervosismo, stress, ore spese e dunque perse nel traffico, pare proprio che resti ben poco di cui rallegrarsi agli abitanti delle grandi città. E voi, cosa preferite, la città o la campagna?
[Fonte: Ansa Ambiente]
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