Buone notizie arrivano dalla Russia. Nonostante si tratti di uno dei Paesi più spesso messi sotto accusa per le trivellazioni in cerca di petrolio, per una volta il Governo ha deciso di redimersi nel tentativo di salvare una specie in pericolo di estinzione, la balena grigia Occidentale. In alcune delle aree intorno all’isola di Sakhalin, le aziende petrolifere non riceveranno più i diritti di estrazione del petrolio.
Il nuovo regolamento si applica per ora solo ad una sezione delle acque circostanti Sakhalin, anche se numerose società hanno progetti attivi in altre zone nei pressi dell’habitat delle balene dove hanno già stabilizzato quattro piattaforme petrolifere off-shore e diverse piattaforme per il gas. La decisione servirà a bloccare almeno lo sviluppo di altre piattaforme.
Le acque che circondano l’isola sono il luogo principale in cui le balene vanno ad alimentarsi e ad allevare i loro figli. Attualmente si calcola che nell’area ci siano soltanto 130 balene rimanenti. Il provvedimento è stato necessario in quanto le attività per la ricerca del petrolio, i test sismici ed altre attività umane possono disturbare il loro comportamento, o anche indurle ad abbandonare l’area rischiando di morire di fame.
Il WWF accoglie con favore questa restrizione stagionale e sollecita le autorità ad estendere la regolamentazione a tutti gli altri progetti off-shore vicino a Sakhalin
ha affermato Aleksey Knizhnikov, responsabile del WWF per il petrolio ed il gas in Russia. Le balene cominceranno ad arrivare nell’area di Sakhalin nei prossimi giorni e gli scienziati cercheranno di osservare le condizioni fisiche degli animali. Il numero delle balene e la loro “magrezza” verranno analizzati per determinare gli impatti dei test della scorsa estate, quando si pensa che tre test sismici condotti all’interno o in prossimità del loro habitat abbiano causato una forte pressione sugli animali.
La direttiva, voluta dal Governo russo, mette in evidenza la necessità di istituire zone protette per le balene grigie occidentali, un’iniziativa che lo stesso WWF ha sostenuto per anni.
Siamo grati al Governo per la sua leadership nel vietare le attività industriali nelle aree in cui le balene sono presenti. Guardiamo con interesse l’attuazione di misure supplementari per attenuare pienamente l’impatto dello sviluppo petrolifero a Sakhalin
conclude il rappresentante dell’associazione animalista.
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[Fonte: WWF]