Un articolo pubblicato sul Journal of Geophysical Research ripercorre le ricerche sull’incremento dell’ “oscuramento globale” e dello “schiarimento globale” di cui si è parlato in oltre 20 articoli. Questi fenomeni, apparentemente di origine umana, controllano i fenomeni della radiazione solare sulla superficie terrestre, e quindi influenzano il clima. Speciali strumenti sono stati utilizzati nella registrazione sin dal 1923, l’anno in cui la radiazione solare che raggiunge la superficie terrestre è diventata misurabile.
I dati ottenuti mostrano che l’energia fornita dal sole alla superficie terrestre ha subito notevoli variazioni nel corso degli ultimi decenni, con i relativi effetti sul clima. Indagando su quali fattori riducano o intensifichino la radiazione solare, e quindi causare oscuramento o schiarimento globale, è ancora molto complicato per i ricercatori. Secondo l’American Geophysical Union (AGU), guidata da Martin Wild, scienziato senior presso l’Istituto di Scienza e clima atmosferico ETH di Zurigo, esiste una diminuzione della radiazione solare.
I primi risultati hanno rivelato che le radiazioni solari sulla superficie terrestre non sono costanti nel tempo ma variano sensibilmente nel corso dei decenni. Atsumu Ohmura, professore emerito al Politecnico di Zurigo, per esempio, ha scoperto che al momento la quantità di radiazione solare in Europa è diminuita considerevolmente tra il 1950 e il 1980. I risultati hanno mostrato che in media la superficie di radiazione solare è diminuita del 2% per decennio tra il 1950 e il 1990.
Ma c’è di più. Pare infatti che le radiazioni solari stiano progressivamente aumentando nuovamente dal 1985. In un documento pubblicato su Science nel 2005, il team che l’ha scoperto ha coniato la frase “schiarimento globale” per descrivere questa nuova tendenza che si oppone al termine “oscuramento globale” utilizzato dal 2001 precedentemente stabilito per la diminuzione della radiazione solare.
Il dato interessante, tra i tanti che ne conseguono a questo fenomeno, è che il legame tra oscuramento e schiarimento è legato al ciclo del carbonio. Più è diffusa la luce durante i periodi di oscuramento globale, più le piante assorbono CO2, rispetto magari a quando l’aria è pulita e quindi più chiara. Secondo gli scienziati, ciò è dovuto al fatto che la luce diffusa penetra nel profondo della vegetazione, il che significa che le piante possono utilizzare la luce in modo più efficace per la fotosintesi. Di conseguenza, vi è stato circa il 10% di assorbimento di carbonio in più tra il 1960 e il 1999.
Ora però sorgono dubbi sul peso che possono avere le nubi prodotte dall’inquinamento umano in questo fenomeno, e se è possibile modificare questi avvenimenti in maniera artificiale, per permettere alle piante di aumentare l’assorbimento della CO2.
Fonte: [Sciencedaily]
Dorothyartet 1 Marzo 2017 il 5:45 pm
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