A pochi giorni dal referendum, torna in campo Carlo Rubbia, il premio Nobel per la fisica che, a causa delle sue idee contro il nucleare, è stato costretto ad emigrare per lavorare all’estero. Ciò non significa che, di tanto in tanto, non possa tornare a far sentire la sua voce. Ed è quello che ha fatto sulle pagine di Repubblica, in un’intervista che potrebbe mettere la parola fine ad ogni discussione sul nucleare.
Prendendo spunto dai dibatitti che si stanno facendo nelle ultime settimane, quando finalmente si è tornato a parlare del futuro energetico della nazione, Rubbia si è concentrato su due punti fondamentali, cercando di sfatare i miti messi in circolazione dai fans dell’atomo sguinzagliati dal Governo, e cioè il costo del nucleare e l’efficienza delle rinnovabili.
Nell’intervista il fisico fa due conti sul costo delle centrali. Secondo il Governo queste dovrebbero costare sui 4-5 miliardi l’una. Ma come afferma Rubbia, bisogna valutare i costi a monte e a valle. Eventuali ritardi, lo stoccaggio delle scorie, i costi degli appalti che lievitano sempre, vanno tutti conteggiati. Insomma, il costo di una centrale può arrivare anche a moltiplicarsi e, per raggiungere l’obiettivo del 25% dell’energia proveniente dall’atomo, dovremmo sborsare circa 100 miliardi di euro.
Un costo che, se fosse sostenuto dai privati, non ci toccherebbe più di tanto. Ed invece, si sa, i privati gestiranno solo la faccenda, ma la maggior parte dei finanziamenti proverranno dalle casse dello Stato, e di conseguenza dalle nostre tasse. Insomma, finanzieremmo di tasca nostra delle centrali pericolosissime. Ma allora gli altri Paesi che ce le hanno sono stupidi? Riassumendo il Rubbia-pensiero, lo scienziato spiega che i Paesi che hanno le centrali, le hanno perché dovevano produrre la bomba atomica, cosa che non riguarda l’Italia. E poi all’epoca non c’erano di certo alternative, se non il carbone ed il gas che si sa quanto inquinano.
Dunque quali sarebbero queste alternative? Anche qui Rubbia ci sorprende, sgombrando il campo dalle polemiche sulle rinnovabili, che secondo gli pseudoscienziati pro-nucleare, non sarebbero presenti 24 ore su 24. Se infatti il sole ed il vento non danno certezze, c’è una fonte rinnovabile sempre presente ma di cui stranamente si tiene poco conto: la geotermia. Il calore della Terra c’è sempre, e secondo il fisico questo potrebbe essere sfruttato subito, a prezzi contenuti, e fornendo una quantità di energia sufficiente a coprire la produzione di (guardacaso) 4 centrali nucleari.
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[Fonte: Repubblica]
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